Prestazioni monitor
Siamo quasi sul finire del presente pezzo, ma diamo un’occhiata allo spazio monitor poichè è opzionale e non sempre presente. Risulta ovvio che se parliamo di un portatile parliamo anche di un monitor integrato, in un notebook, in un ibrido o in un tablet PC è scontata la sua presenza. Nel panorama desktop, invece, non sempre è così ovvio che ci sia e solo negli All-in-One possiamo considerarlo di serie. Di base un monitor può avere 3 destinazioni d’uso: photo/videoediting, quindi serve materiale di qualità tipo il Dell U2711 (QUI la nostra analisi) o il più recente EIZO CX270 (QUI la nostra analisi), ma può essere anche più orientato al gaming (come Acer GN245HQ, la nostra analisi la trovate QUI) o viaggiare sul general purpose (per rimanere in casa Acer, date un’occhiata QUI all’analisi del W700).
Ad ogni buon conto, per capire cosa abbiamo di fronte, dobbiamo tenere l’attenzione sul fatto che ci sia buona visibilità dei colori spostandoci sull’asse verticale e su quello orizzontale, che la tonalità, la saturazione, la fedeltà cromatica rimanga immutata qualora l’angolo di visione vari e, se accade, annotare a quale grado di inclinazione avviene questa slavatura dei pixel. In alcuni casi, sui monitor più economici, abbiamo una tale violenta mutazione da arrivare quasi a vederne l’opposto cromatico, il negativo delle vecchie pellicole per capirci, mentre sui pannelli migliori non notiamo praticamente nulla anche se ci spostiamo o lavoriamo in team. Di base, anche qui, abbiamo diversi pannelli (sulla falsariga dei famigerati LCD, Plasma, LED diventati noti in ambito TV) ma non sarà scopo del presente pezzo disquisire in dettaglio sui pannelli, eseguiremo un rapido sunto necessario per proseguire.
Usualmente possiamo considerare i Twisted Nematic, TN appunto, come i pannelli più comuni ed economici: nello specifico sono quelli che troviamo in larghissima misura sui portatili di fascia media e bassa, sono quelli che ci hanno perseguitato con risoluzioni 1366×768 e sono quelli comunque più indicati per il gaming perchè hanno tempi di risposta davvero contenuti. A livello di costi, per giocare, lavorare e tirare a campare nel quotidiano sono quelli oggettivamente più indicati.
Il passo successivo, nonchè intermedio nella mia scala di gradimento, è fondato sui pannelli VA (Vertical Alignment) e relative varianti dove si notano un contrasto migliore rispetto ai TN ma con tempi di risposta maggiore ed un angolo di visione che arrivando al limite tende a far diminuire di luminosità il soggetto mostrato. Un altro aspetto pregevole è che se qui muore un pixel, la sua dipartita per l’oltremondo è meno sofferta da un punto di vista estetico.
Step successivo è fornito dalla tecnologia IPS (In Plane Switching) elemento che fino a poco tempo forniva però tempi di risposta biblici (anche fino a 16 ms, quanto un disco meccanico impiega per trovare un dato di nostro interesse) che nell’ultimo periodo si stanno riducendo di molto. In alcuni caso ho visto tempi inferiori ad un terzo di questo valore ed iniziamo seriamente a considerarli validi sia per un lavoro di grafica che in caso di uso durante il gaming come può fornire il monitor EIZO FS2434 (QUI la pagina ufficiale), attualmente un must have per chi vuole un 24″ borderless con buona resa cromatica e tempi di risposta sotto i 5 ms che noi recensiremo a breve visto che già l’abbiamo in test. Nell’ultimo periodo i display IPS fanno la comparsa anche nel segmento alto della zona portatili, come dimostrano Dell M6800 e Fujitsu T904.




