Ebbene sì, una delle frasi più infelici dell’ultima rassegna stampa è proprio questa. Jobs ha tentato in tutti i modi di screditare Android, anche con colpi bassi.
Non sa accettare le sconfitte (strano, non s’è ancora abituato).
Così ho deciso di scartabellare un pò internet per trovarvi il market incriminato, soprattutto vi passo un video dopo lo stacco (per evitare che anime ingenue capitate casualmente su questo sito capiscano che effettuare una ricerca “Mikandi” su Google permetterebbe loro di avere accesso diretto al porno vario ed eventuale sul proprio cellulare.
App Store come Android Market sono stati ricchi di applicazioni porno soft per mesi. Android ancora adesso ha applicazioni che proprio da oratorio non sono.
Perchè farsi dunque la guerra menzionando un settore che vende parecchio e che chiunque ormai conosce? Pensate davvero che un dodicenne di oggi non conosca determinate tipologie merceologiche? Qualche anno fa quando il dodicenne ero io questo tabù era già bello che crollato.
Oggi vedo certe ragazzine quattordicenni in giro che sembrano donzelle navigate. Non mi si venga a dire che son tutte verginelle che non ci posso credere proprio (ma nemmeno se mi pagano).
Così Steve ha attaccato Android solo per il fatto di avere questo market (che va cercato volutamente, non si trova dal market ufficiale), quindi pura ipocrisia. Come se la possibilità di cercare porno e ogni sua sfumatura tramite internet non sia già possibile, anche da iPhone e Android. Basta la volontà dell’utente.
A seguire le FAQ di MiKandi.