Recensione completa sui componenti Arctic Cooling usati con Zeus 1.0

Continuiamo la stesura delle nostre opinioni, dopo qualche settimana d’uso, sui componenti del brand Arctic Cooling che abbiamo selezionato e posizionato in abbinamento alla nostra prima macchina di benchmark.
Zeus, questo il suo nome per un più veloce richiamo in recensioni e demo varie ed eventuali, è un desktop basato su Cosmos II sul cui assemblaggio (QUI la videoguida dettagliata) abbiamo posto alcuni vincoli per non creare eccessiva confusione nella selezione delle varie parti: essenzialmente cercavamo qualcosa di fascia altissima per qualità ed affidabilità, tuttavia volevamo impiegare il minor numero possibile di aziende per semplificarne l’assieme.

Così facendo abbiamo puntato su Arctic Cooling per completare e supportare il lato dissipazione del progetto in questione e precisamente abbiamo usato:
– Arctic Cooling F12 Pro TC [unboxing, foto]
– Arctic Cooling Freezer i30 [unboxing, foto]
– Arctic Cooling MX-4 (20g) [unboxing, foto]
– Arctic Cooling F12 [unboxing, foto]
– Arctic Cooling F14 [unboxing, foto]

Mi pare ovvio che parlando di ventole, dissipatori e pasta termica già con l’unboxing e la galleria (linkate singolarmente per ogni componente) sia possibile farsi un’idea in merito.
Nello specifico però abbiamo messo il tutto in funzione e l’insieme gira una meraviglia.
Per comprendere al meglio la descrizione a seguire si consiglia di tenere a portata di mano anche l’unboxing (QUI) e la galleria (QUI) di Cosmos II, sempre se non li avete già visti e/o avete ben presenti le relative fattezze.

Iniziamo dalla pasta termica, assolutamente eccellente e premiata da più parti.
La spunta su concorrenti del calibro di Akasa, Thermalright, Scythe ed altri: l’abbiamo quindi usata proprio perchè valida sia in contesti con overclock sia in condizioni di uso standard (come con Shuttle SH67H7 e SZ77R5).
Avere una conducibilità termica di 8.5 W·m-1·K-1 (leggasi Watt per metro-Kelvin) significa trasferire il calore, dalla CPU al dissipatore, con facilità e questo aspetto rende possibile un overclock fino a 4.6 GHz sotto aria se abbinato ad un i30.

Andando infatti nei parametri del BIOS e modificando le impostazioni di funzionamento fissiamo il range d’uso tra i 1200 MHz ed i 4600Mhz.

Possiamo quindi vedere come Zeus tenga un minimo sindacale:

senza batter ciglio, come analogamente gestisce bene sia un long test in oveclock spinto (i7-3960X che gira a 4.6 GHz) in idle sotto aria:

sia in full load sempre sotto il Freezer i30:

Definirei STRAORDINARIO vedere un procio come questo girare a 4.6 GHz senza noie, anche se per evitare di tirarlo al massimo consiglio di sfruttarlo a -0.2 GHz.
Giusto per avere un margine di sicurezza e tolleranza.

Il tutto, è da sottolineare, tenendo il flusso d’aria in una condizione di media capacità, con le ventole silenziose e non invadenti.
Aumentando la portata d’aria, quindi massimizzando il flusso complessivo del Cosmos II arriviamo a togliere circa 5-6°C dal picco di temperatura raggiunto nella condizione precedente giungendo a lambire l’ottantina di gradi Celsius.

Tale costanza nel comportamento e la rilevanza delle prestazioni di picco NON sarebbe possibile con soluzioni di media bontà che generalmente si attestano sui 4-4.5 W/(mK).
Ergo occhio (!) a cosa comprate, avere una pasta stabile rende più stabile il sistema perchè aiuta a tenerlo fresco.

Da questi esempi pratici possiamo quindi dedurre l’eccellenza di MX-4 che abbinata ad un buon dissipatore (i30 dissipa 320W) è sicuramente un riferimento, nel settore, al quale ci si deve inchinare.
Perlomeno perchè merita rispetto dati i risultati ottenuti.

Il nostro Cosmos II è stato messo interamente sotto aria, al momento non abbiamo liquidato nulla proprio perchè volevamo capire quanto era gestibile una CPU Intel 2011 senza liquido.
Considerate che nel kit di test, quello che abbiamo spacchettato QUI, era incluso un sistema di dissipazione a liquido di tipo AIO (All-In-One, ossia a circuito chiuso “Tutto In Uno”).
Definirei quindi i30 come un grande heatsink con una grande potenza.

Usualmente tenere i 4.6 GHz stabili, come mostrato sopra, è una prerogativa del liquido – dissipa molto meglio – ed il procio non soffre: in questo caso abbiamo una torretta corposa (date un’occhiata al montaggio di Zeus per rendervene conto), si tratta di un modello da quasi un chilo di peso per 16 cm, tuttavia viene accettata di buon grado dal cabinet visto che questo potrebbe accoglierne una estesa fino ai 19.
Non richiede però RAM low profile, le nostre Kingston HyperX (QUI lo spacchettamento) sono entrate perfettamente in sede senza interferenza alcuna.

A parte le dimensioni generose, che però vanno a vantaggio di silenziosità e dissipazione, non vedo punti negativi da evidenziare.
Eccellente!

Nel prossimo futuro abbiamo in programma di liquidare il sistema VGA ed al momento stiamo valutando quali componenti adottare – se realizzare un Crossfire o uno SLI – ma 3 ventole F12 sono già state montate in espulsione (quindi l’aria esce dal Cosmos II) verso l’alto sul pannello superiore.
Nel momento in cui andremo ad inserire un radiatore useremo un 360 mm con altre 3 ventoline da 120mm configurate in push/pull per massimizzare l’efficienza della soluzione e minimizzare gli ingombri.

Ad oggi, grazie a queste soluzioni AC, abbiamo completato una macchina silenziosa e fresca così strutturata:
– immissione frontale da 200mm (standard CM Cosmos II) più ventola da 120 mm (vani inferiori HDD e PSU),
– immissione 120 mm dal PSU 1300W Hybrid
– estrazione posteriore da 140 mm da F14
– estrazione superiore con 3x 120 mm da F12
– passaggio laterale mediante cancelletto HDD (vedere sportello con doppia ventola nel vano inferiore) con 2x 120 mm da F12
– immissione laterale con 2x 120 mm da F12 (per la zona VGA)

Abbiamo anche testato le soluzioni come la F12 Pro TC di cui all’inizio, ma non potendo gestirle liberamente quanto a direzione dei flussi (possono essere montate SOLO in un verso) ed essendo più spesse dei tradizionali 25 mm delle ventole standard abbiamo optato per un loro rimpiazzo con soluzioni F12 e F14 le quali vengono regolate mediante il rheobus integrato nell’angolo superiore frontale del cabinet.

Tale chassis è in grado di accettare anche un paio di F14 in estrazione superiore, a scapito di una ventola, come eventuali altre combinazioni possibili di ventole.
NON è necessario averle tutte attive 24/7/365, ma se le piazzate accese ed a regime minimo spostano aria sufficiente a tenere i dischi sui 35-38 °C, la VGA in quiete e la CPU in OC sotto aria.
Altra eccellenza.

Per ridurre ulteriormente il rumore, grazie al rheobus della soluzione Cooler Master, potete mettere a media velocità l’immissione da 200 e l’estrazione posteriore da 140 nonchè al minimo l’estrazione superiore e spegnere l’immissione laterale.
La differenza di rumorosità tra minimo e medio è quasi impercettibile, si guadagnano però CFM che fluendo all’interno della macchina la tengono fresca e stabile.

Va a gusto personale, eventualmente fate qualche prova misurando la temperatura dei vari elementi sensibili e poi decidete quale soluzione è meglio per le vostre esigenze.
Al limite potete mettere anche tutto al massimo della velocità, avrete sicuramente una macchina più fredda tuttavia la relativa presenza in una stanza di medie dimensioni sarà udibile dagli eventuali ospiti presenti.
Tale scelta è discrezionale, esattamente come scegliere di far girare la macchina a 4.4 GHz anzichè a 4.6 per garantire quel delta di sicurezza che secondo me non guasta mai (in questo modo non si stressa al massimo il procio).

Le soluzioni AC sono quindi da prendere in considerazione per la loro bontà, dalla pasta al dissi, dalla F12 alla F14 sono elementi in grado di soddisfare esigenze anche spinte, come mi par chiaro dalle esemplificazioni sopra riportate.

L’unico appunto che si può fare, semmai si desiderasse trovare il pelo nell’uovo, è un leggerissimo ticchettio che sviluppano le F12 quando messe al minimo della rotazione ma si tratta di un peccatuccio irrilevante visto che si riduce fino a scomparire man mano che accelerano e che quando si mettono al massimo frullano un ottimo quantitativo d’aria confrontabile con quanto sviluppato da certe soluzioni mainstream da 140 mm ma col plus, le Arctic Cooling, di fare un rumore minimo.
Per udire questa caratteristica dovete accostare l’orecchio alla cassa della ventola, perchè quando inserite la ventola nel computer l’isolamento dello scheletro azzera praticamente il tutto.

In definitiva, se cercate un valido supporto per la dissipazione, questi componenti AC possono darvi grandi soddisfazioni; avete modo di trovare soluzioni da regolarsi manualmente come F12 ed F14 oppure versioni automatiche come la Pro TC, dove TC sta per Controllo Temperatura: piazzate il sensore (pallina nera sull’estremità di un cavo nero apparentemente inutile) nel punto dove desiderate basare il vostro raffrescamento ed il tutto s’arrangia a stabilire il regime di rotazione, togliendovi dall’impiccio di capirne qualcosa in più per stabilire la corretta regolazione manuale.

E brava AC: se questa è la bontà mostrata da soluzioni ad aria, non vedo l’ora di toccare con mano un AIO a liquido per CPU.
Speriamo avvenga presto, così da girare a 5 GHz in daily!

VIDEOAPPROFONDIMENTO:

Usualmente andiamo a realizzare prima la video review e solo dopo pubblichiamo anche la recensione scritta completa di tutte le info e gli screenshots che abbiamo raccolto.
In questo caso, esulando dal nostro standard, abbiamo provato a fare il contrario ma ci siamo resi conto che la parte filmata è fondamentale per chi gradisce sentire e/o vedere tale insieme di info ed opinioni sul merito.

Provvediamo quindi a condividere il presente filmato, a completamento di quanto già online:

 

 

 

 

 

 

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