Conclusioni
Dopo aver usato questo disco in diversi ambiti, lo ritengo valido per un target d’uso di fascia medioalta: questo hardware mi stupisce per capacità, è il primo a superare quota 1 TB, ma ovviamente parliamo di un SSD e la cosa si riflette sulle prestazioni una volta che lo spremiamo a fondo. Risulta sfruttabile anche nel quotidiano ma le prestazioni dimostrate e la capacità di targa rendono l’uso di questo elemento qualcosa di ibrido tra chi cerca prestazioni assolute, che qui non vengono raggiunte, combinate con elevata capacità. Essenzialmente è un po’ come un X5M ossia mantiene un’ottima capacità di carico dati con un buon riscontro in termini di prestazioni nell’uso sia quotidiano che in ambito software complesso.
All’interno di desktop e/o laptop, anche i modelli ultrabook che accettano solo dischi spessi 7 mm, farà sicuramente sentire la differenza e se passerete dal vostro disco meccanico a questa unità, ve ne innamorerete all’istante come poco sopra vi abbiamo dimostrato comparando le prestazioni di un tradizionale WD Blue.
Abbiamo testato il tutto sia in condizioni vergini che in condizioni di più simile impiego da parte degli acquirenti, il fatto infatti di riempirlo a metà ne potrebbe stressare il comportamento anche esasperandone verso il basso le prestazioni ma questo gingillo Transcend non batte ciglio. Come visibile in dettaglio nelle sezioni dedicate, infatti, non c’è flessione degna di nota nel tipo di risposta che fornisce ai nostri test. Essenzialmente ha un funzionamento lineare, tanto vi dà quanto vuoto tanto dà quanto riempito.
Atto Disk Benchmark registra 406/369 MBps in lettura e scrittura che rappresentano un buon traguardo in termini di prestazioni, nello specifico vediamo che se consideriamo i 560 MBps come valore limite della Sata 3 (non parlo di quello teorico, tengo a mente quello pratico) abbiamo un buon traguardo considerando le capacità in gioco in termini di GB. Volendo fare un confronto, rapido, un meccanico tradizionale garantisce circa 140 MBps con valori IOPS estremamente più bassi. Ciò comporta una risposta nettamente migliore, da parte di Transcend SSD370, su file piccoli che poi sono il fondamentale tallone d’Achille delle soluzioni rotative e questo permette di avviare sistema operativo e applicativi vari senza ostacoli di sorta; mi aspettavo qualcosa in più in termini di valori in scrittura, dei suddetti file piccoli, tuttavia tant’è e dobbiamo solo registrarne il risultato.
Il drive in questione, in definitiva, costa circa 350 euro e rappresenta un buon compromesso tra prestazioni e capacità di memorizzazione, un connubio pensato per chi guarda al budget ma non si accontenta di avere un supporto molto veloce e poco capiente oppure qualcosa di molto capiente ma lento come una Fiat 126.
Le prestazioni qui evidenziate riportano una facilità di lettura dati (mentre avviate il sistema operativo e/o caricate un programma) con una sufficiente velocità di scrittura degli stessi, la differenza è reale e percepibile dai benchmark tuttavia nel vostro quotidiano, una volta completato il setup della macchina, sarà in grado di darvi buona copertura per tutti i compiti sopra descritti.
Appunto degno di nota è rappresentato anche dalla quiete termica che risulta in grado di esprimere, abbinando questo aspetto al supporto DevSleep vi permetterà di avere portatili freschi e con una migliore autonomia. Avete il software di clonazione per sostituire il disco HDD con questo SSD senza complicazioni di sorta e avete anche un piattello metallico per adattare questo Transcend SSD370 ad un computer che richiede i dischi da 3.5″.
Dotazione quindi completa e prestazioni sopra la media dei dischi in circolazione, buona cosa. Bravi.




