Entriamo ora nella parte più interessante della carrellata conclusiva di test su questo NAS iniziando a mostrarvi la compatibilità dello stesso con lo standard RAID e nello specifico nel suo utilizzo con Windows 7.
Mostriamo sia il funzionamento di questa opzione avanzata sia la sua configurazione su un computer dotato di tale sistema operativo, nativamente viene supportata quindi non necessiterete di programmi di terze parti per sfruttarla.
Nello stesso filmato mostriamo anche come si comporta il NAS quando si configura la periferica, per esempio per la condivisione e/o utilizzo privato dei files ivi contenuti nonchè differenziamo le varianti configurabili (RAID0, 5, 5+, 6) in base agli scenari tipici d’utilizzo.
Per quanto riguarda la gestione di tale caratteristica non ci sono particolari dettagli extra da aggiungere rispetto a quanto mostrato nel video a parte un dettaglio sulla nuova versione del SO di tale NAS.
Noi eravamo dotati della variante 1.3, ma LaCie ci ha confermato essere da poco disponibile la variare successiva -ossia la 2.0- che restringe i tempi di migrazione da un RAID all’altro apportando ovvi benefici poichè riduce tempi morti.
In ogni caso, nel passaggio tra configurazioni simili (RAID 5, 5+, 6) il tempo di lavorazione è limitato mentre solo tra RAID 0 e RAID 5 i tempi s’allungano come mostrato dai seguenti screenshots:
con l’accortezza di salvarsi i dati presenti all’interno del NAS poichè la migrazione comporta la formattazione dei supporti
Abbiamo testato la funzionalità RAID5 estraendo forzatamente un disco, nello specifico l’unità 5 (come visibile anche dal log mostrato nel video della recensione), ed il NAS ci ha avvisato tramite LED che qualcosa non andava più come doveva: abbiamo quindi reinserito il disco mancante e l’unità di rete ha iniziato il processo di riallineamento del RAID portando quindi a termine con successo tale procedura.
Ottima dimostrazione della tenuta dell’array.