Procediamo quindi con la carrellata conclusiva di test su questo NAS iniziando a mostrarvi la compatibilità dello stesso con lo standard iSCSI e nello specifico nel suo utilizzo con Windows 7.
Mostriamo sia il funzionamento di questa opzione avanzata sia la sua configurazione su un computer dotato di tale sistema operativo, nativamente viene supportata quindi non necessiterete di programmi di terze parti per sfruttarla.
Nello stesso filmato mostriamo anche come si comporta il NAS quando si configura la periferica, per esempio per la condivisione e/o utilizzo privato dei files ivi contenuti.
Come si può apprezzare, questo è quanto si può leggere sulla web UI del NAS in analisi:
con l’ovvia possibilità di modificare a piacere la sezione di spazio da dedicarsi al disco virtuale, il cui accesso può essere garantito via rete tramite credenziali d’autenticazione come visibile nelle impostazioni avanzate:
rendendo in tal modo la memorizzazione dei dati un fatto sicuro quanto ad accessi non desiderati.
Lato computer, considerando l’utilizzo di Windows 7, la procedura per usare tale opzione è relativamente semplice e rapida.
Come mostrato nel video dovete cercare tramite il menu di Windows la feature iSCSI Initiator, avviare il relativo servizio (ve lo chiede in automatico qualora non fosse già abilitato di default) ergo entrare nel sottomenu Discover Portal:
il quale si trova nel tab Discovery:
per terminare con la selezione del taget presente nel tab Targets:
e la conseguente azione Connect.
Qualora tale disco virtuale non fosse già elencato tra le periferiche di memorizzazione usualmente listate, consiglio di avviare l’opzione Disk Management (sempre mostrato nel video) e scegliere di formattare il nuovo disco (ossia quello virtuale appena connesso).
A questo punto il target iSCSI è utilizzabile alla stregua di qualunque HDD fisico connesso direttamente alla macchina, ma con le ovvie limitazioni imposte dal network (disponibilità solo se il NAS è acceso, velocità di accesso ridotta).