Kingston HyperX 3K SSD 240 GB: recensione completa

Abbiamo testato questa memoria digitale inserendola come banco di prova all’interno di un desktop caratterizzato da prestazioni di riferimento, come Zeus 1.0, tuttavia ne abbiamo provato la funzionalità anche su elementi di fascia inferiore e più comune come uno Shuttle SH67H7.
In questo modo ne abbiamo testato i limiti, visionato le prestazioni ottenibili ed ora procediamo col rendervi tutto disponibile mediante screenshots a seguire.

Vi invito a tenere sott’occhio anche l’unboxing e la galleria fotografica che abbiamo già realizzato, in questo articolo non riporteremo nulla di quanto già pubblicato così da snellire il tutto il più possibile.

Eccoci in un rapido passaggio video dove riassumiamo le nostre più importanti considerazioni in merito a questa unità a stato solido, elemento corrispondente alla fascia alta della gamma Kingston per questo termine 2012.
Il device è dotato di eccellenti velocità di trasferimento dati e così, prima d’addentrarci in analisi più approfondite, mi sembrava utile mostrarvi un sunto del nostro pensiero su questo SSD nato per soddisfare palati esigenti ma attenti al budget.

 

Specifiche

Vista la gamma Kingston vi rimando al sito ufficiale così da farvi apprezzare l’ampiezza della stessa: esiste anche in altri tagli, 90 – 120 – 480 GB, oltre a quello da 240 oggetto della nostra analisi, tuttavia non posso escludere future nuove capacità.

Consumi, temperature

In questo caso i consumi sono il dettaglio irrilevante del gingillo in analisi, la memoria infatti risulta leggibile senza noie sia da computer portatili che da computer desktop visto che in funzione richiede un paio di Watt.
Si ricorda la presenza nella confezione di vendita anche del kit di montaggio per equiparare questo disco da 2.5″ alle dimensioni dei tradizionali da 3.5″.

Per quanto riguarda la temperatura, invece, abbiamo provveduto a scrivere diversi cicli di dati su questo SSD ed al termine abbiamo raccolto le rilevazioni del caso:

Non ci saranno quindi problemi nell’uso quotidiano poichè l’unità non si scalda nemmeno sotto stress, come provano le schermate precedenti che rappresentano lo stato di appena acceso, quello di utilizzo standard e sotto massimo stress.

Prestazioni

A proposito di queste ultime andiamo a darci un’occhiata da più vicino, partendo dal concetto principe che ogni test che andiamo ad eseguire viene fatto 5 volte, mentre pubblichiamo al termine solamente la schermata più significativa visto che sarebbe inutile pubblicare una miriade di screenshots.

Iniziamo con Atto che ci permette di registrare valori migliori di quanto promesso poichè parliamo di 559/535 MBps in lettura e scrittura al posto dei 555/510 indicati dalla casa madre:

prestazioni davvero valide, quindi, per usi molto gravosi ma sfruttabili pure nel quotidiano come rimarcato anche da As SSD:

ed è grazie a questi screenshots che comprendiamo come questo disco sia un valido acquisto visto che parliamo di una banda con una ottima gestione di files di piccole dimensioni nonchè valida anche per gestire carichi gravosi dati dall’impiego di programmi di grafica 3D come di elaborazione foto/video.
Altro punto positivo.

In ogni caso, vista la capienza di tale unità, abbiamo pensato che potesse essere comodo eseguire anche Hyper PI così da comprendere se tale periferica risultava idonea all’elaborazione diretta dei dati ivi contenuti:

come potete apprezzare anche voi dai tempi registrati i risultati sono quelli nativamente ottenibili dalla nostra macchina di benchmark.
Che altro dire… altra conferma della bontà della soluzione HyperX, ma serve continuare?

Già che ci siamo aggiungiamo anche un altro tipo di benchmark, CrystalDiskMark che ci permette di vedere il comportamento di questo SSD con l’utilizzo di dati comprimibili e non:

decisamente sono numeri interessanti, mostrano in sostanza l’ottimo comportamento del disco a stato solido in condizioni d’uso al limite.

Conclusioni

Dopo aver usato questo disco in diversi ambiti, lo ritengo valido per un target d’uso molto alto: ovviamente risulta sfruttabile anche nel quotidiano ma con un uso votato alle prestazioni del proprio computer questo supporto diventa di un’utilità davvero imbarazzante.
Nella confezione di vendita trovate anche un CD completo del software utilizzabile per clonare il disco di sistema sull’unità SSD per una più facile sostituzione, tanto che successivamente potrete inserire il disco che estraete dal portatile in un comodo box USB sempre incluso nella confezione di vendita.

Il prezzo dell’esemplare in analisi è di 180 euro circa, eccellente se confrontato con le prestazioni ottenibili.

Ed ora la domanda principale: meglio prendere questo oppure il modello HyperX SSD?

Questo drive a stato solido combina una NAND sincrona di classe premium con 3000 cicli di programmazione/cancellazione, l’altro usa moduli con 5000 cicli p/e, permettendo quindi un “minore” utilizzo.
Nella pratica vengono dichiarati 144 TB gestibili su questa periferica rispetto i 256 dell’altro elemento Kingston.

Sono tanti? Pochi?
Se considerate di sfruttarne 20 GB al giorno avrete una ventina d’anni prima che il drive raggiunga il suo fine vita.
Se siete indecisi su quale elemento prendere, quindi, dovrete dare un’occhiata al prezzo ed alle prestazioni: essendo queste ultime abbastanza simili tra loro, e discretamente a favore di 3K, meglio puntare su quest’ultimo visto che offre un eccellente rapporto tra spesa/resa.

Devo rinnovare i miei complimenti a Kingston, migliorare un prodotto come HyperX SSD e renderlo più economico in così breve tempo non era facile.
Ma ci sono riusciti.

 

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