Synology DS112j: recensione completa

Abbiamo testato questo disco di rete inserendolo come banco di prova in connessione con un notebook caratterizzato da prestazioni di medio livello, quindi s’è deciso di condividere tutto con voi.
L’abbiamo provato su un Acer TravelMate 5760G, così da poterlo inserire in un contesto comunque non elitario: prima di procedere con un’analisi dettagliata abbiamo pubblicato questo rapido sguardo sul prodotto che vi consiglio di vedere così da farvi un’idea più ampia sullo stesso.

Vi invito a tenere sott’occhio anche i seguenti approfondimenti che abbiamo già realizzato, in questo articolo non riporteremo nulla di quanto già pubblicato così da snellire il tutto il più possibile:
unboxing
galleria fotografica
– demo sul setup iniziale
– demo sull’attuale versione di DSM,
– demo software sui programmi da installarsi su computer come Assistant, Data Replicator, Download Redirector, CloudStation
– demo sulla compatibilità con programmi iOS come Audio Station, Photo Station, File Station

Eccoci in un rapido passaggio video dove riassumiamo le nostre più importanti considerazioni in merito a questa unità NAS a singola baia, elemento d’accesso della gamma Synology inerente le unità di rete di questa metà 2012.
Il device è dotato di più che buone velocità di trasferimento dati e così, prima d’addentrarci in analisi più approfondite, mi sembrava interessante mostrarvi un sunto del nostro pensiero su questa unità nata per soddisfare appieno le tradizionali necessità d’utilizzo domestico nonchè in grado di battere competitor di fascia maggiore.

 

Specifiche

Vista l’ampia gamma Synology vi rimando al sito ufficiale così da farvi apprezzare l’ampiezza della stessa.
In questo caso parliamo del modello a singola baia più semplice della gamma, tenelo bene a mente visto che dalle prestazioni registrate e mostrate più in basso potreste pensare che si tratta di un mediagamma.

Consumi, temperature, dimensioni

Come è ovvio aspettarsi il NAS in questione è dotato di sistema d’alimentazione separato, così da sostituirlo rapidamente in caso di guasto, ed ottimizzato per offrire ottime prestazioni visto che in funzione parliamo di un consumo sui 12 Watt che scendono sotto ai 5 quando l’HDD è in sospensione.
Direi ottimo, già abbiamo il primo punto a favore.

Abbiamo successivamente messo sotto stress questa unità, tramite benchmark dedicati che troverete più in basso, scoprendo una gestione termica ottimale visto che anche in condizioni di carico elevato non si son superati i 38.4°C sul box esterno.
L’unica accortezza è il non chiudere il NAS all’interno di uno spazio poco aerato poichè necessita di ventilazione, seppur minima, ma richiesta per la quiete termica dell’insieme.

Lo stesso presenta un box che riesce a mantenere una buona dissipazione, è presente una griglia che aiuta a migliorare questo aspetto ma prestate attenzione a non ostruire la ventolina da 60 mm posteriore. Ricordatevi dunque di aiutare il più possibile questa caratteristica così da allungare la vita dei componenti.

Dal punto di vista fisico è compatto, esteriormente occupa 23x7x17 (h) quindi è grosso circa 1.5 volte un tradizionale HDD esterno USB.

Prestazioni in modalità standard

A proposito di queste ultime andiamo a darci un’occhiata da più vicino, partendo dal concetto principe che ogni test che andiamo ad eseguire viene fatto 5 volte, mentre pubblichiamo al termine solamente la schermata più significativa visto che sarebbe inutile pubblicare una miriade di screenshots.

Come sempre eseguiamo diverse prove, tuttavia optiamo per l’utilizzo di una connessione diretta (via Gigabit, ovviamente):

per evitare colli di bottiglia indesiderati (switch, router o altro che potrebbero congestionarsi per motivi non facilmente prevedibili oppure hardware di classe inferiore) ed applichiamo un indirizzo APIPA.

Iniziamo quindi a vedere i risultati ottenuti grazie a NASPT:

dai quali screenshots possiamo rapidamente dedurre che la velocità in scrittura di questa unità di rete s’attesta sui 43 MBps mentre in lettura stiamo sui 69 MBps con picchi medi, rispettivamente, di 48.18 MBps e 71.83 MBps.
Considerando un utilizzo domestico, quindi cartella di rete, streaming di contenuti e spazio condivisibile su internet possiamo affermare che tale disco riesce a coprire più che abbondantemente le necessità d’uso della stragrande maggioranza degli utenti.

Continuiamo comunque a testare l’unità con LAN Test e otteniamo:

valori ottenuti variando la dimensione del pacchetto di dati trasferito e registriamo una nuova accoppiata di picchi, pari a 53.73 MBps e 70.42 MBps sempre considerando scrittura e lettura.

In pratica vediamo confermate le prestazioni di questo entry level come confrontabili con quelle dei competitor, ma caratterizzati dal costo maggiore ed inseriti quindi nella fascia media.

Prestazioni in iSCSI

Provvediamo ora a rendervi disponibile la serie di benchmark relativi a questa modalità, con l’ovvia necessità di sottolineare che tale espediente -che permette di virtualizzare in rete un HDD come fosse fisicamente connesso ad un computer- è una rarità da trovarsi nei competitor di fascia pari ed anche superiore.
Sicuramente ne va tenuto conto, vista la gestibilità che può quindi garantire.

Iniziamo a vedere le relative prestazioni ed ecco che vi proponiamo i risultati di As SSD:

valori che nell’insieme possono essere comparati con la metà delle prestazioni normalmente riscontrabili nei dischi meccanici mainstream rigidamente connessi ad un sistema informatico (via connessione Sata2).

Mi pare ovvio che chi ha la necessità d’uso di iSCSI con elevate prestazioni debba seriamente prendere in considerazione la possibilità di rivolgersi a modelli superiori della gamma Synology, tuttavia bisogna elogiare la presenza di tale opzione a bordo.
Sebbene limitata dalla banda gestibile via ethernet può risultare utile per fare alcuni test di prova prima di configurare ed abilitare i target sul proprio sistema centrale (mi viene in mente il modello DS1512+ oppure il DS1812+) all’utilizzo di più utenti all’interno della rete.

Abbiamo quindi fatto girare anche Atto:


e come conferma finale ecco CrystalDiskMark che ci permette di vedere il comportamento di questa unità di rete con l’utilizzo di dati comprimibili e non:


chiudendo trio di programmi di test che ci consentono di vedere in faccia le prestazioni raggiungibili in diversi ambiti.

Confermo quindi le impressioni enunciate poco fa: per realizzare target di test può essere utile, sostenendo un costo estremamente contenuto.

Conclusioni

Dopo aver usato questo disco in diversi ambiti lo ritengo ottimo per un uso domestico tradizionale, tuttavia valido anche per un uso più pesante, business oriented per capirci viste le potenzialità del sistema operativo DSM.
Come indicato sopra è in grado di avere opzioni anche avanzate -guardarsi l’approfondimento software per una panoramica completa- come FTP o server per iTunes, ma è in grado d’essere usato con semplicità e soddisfazione anche nei contesti più comuni come la creazione di cartelle condivise o fornire supporto per lo streaming di contenuti (ad esempio: foto, video, musica).

In famiglia, quindi, sarà più che valido per fornire uno spazio condiviso tra i vari utenti e fornire loro la possibilità d’avere una grande (fino a 4 TB, volendo) zona comune dove poter memorizzare i brani che s’ascoltano, le foto delle vacanze ed i video delle feste.
Il tutto a prova di bambino, bisogna sempre ribadirlo quando necessario, poichè è sì di facile gestione ma è anche in grado di fornire protezione mediante l’applicazione di permessi restrittivi all’accesso delle cartelle.
Sia chiaro che l’implementazione di questa unità, comunque, è possibile anche in piccoli uffici poichè mediante il software integrato permette una gestione utenti/gruppi molto completa e malleabile, pronta quindi a soddisfare eventuali richieste di centralizzazione d’uso di documenti e/o media vari.

In casa/ufficio, poi, potrebbe risultare anche comodo potersi memorizzare determinati documenti ed accedervi quando si sta fuori dal tradizionale luogo di fruizione, tutto ciò è fattibile con estrema facilità quando s’installano app dedicate come le 5 varianti pubblicate da Synolosy su App Store ed installabili direttamente sul proprio smartphone.
Potete anche crearvi la vostra cloud personale, sicura e riservata ed accessibile come mostrato nella demo della beta di CloudStation.
Tale facile reperibilità è un aspetto da evidenziare come anche il buon livello delle prestazioni e la possibilità di condividere in rete una stampante obsoleta perchè dotata di sola connessione USB.

Particolari aspetti negativi non ve ne sono, bisogna evidenziare solo che chi necessita di protezione dei dati dovrà forzatamente rivolgersi a modelli dotati, come minimo, di slot doppio come il DS212j.

Per realizzare qualcosa più economico possibile, Synology ha fatto la scelta di realizzare la scocca esterna in plastica con il solo telaio interno in solido metallo: prestate quindi attenzione alla finitura superficiale che è lucida e, dato il tipo di materiale, più facilmente rigabile.
Mi pare ottima la scelta di utilizzare piedini in gomma, molto validi per annullare le minime vibrazioni che possono esserci nella gestione di un disco meccanico.

Le 2 porte USB 2 a bordo vi permettono l’uso di stampanti, anche vecchiotte come gli esemplari dotati di connettività USB 1.1, oppure vi danno l’accesso a periferiche esterne utili per sfruttare un’eventuale connessione Wi-Fi come la penna Asus USB-N53.
Se però avete bisogno del nuovo standard USB 3 allora dovrete rivolgervi al modello DS112 che sta un gradino più in alto nella scala di bontà del brand.

 

 

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