Abbiamo testato questo procio inserendolo come banco di prova all’interno di un desktop caratterizzato da prestazioni di fascia altissima, quale è il nostro desktop di benchmark noto come Zeus, quindi s’è deciso di condividere tutto con voi.
Anche in questo caso, come nell’analisi dei prodotti MSI, non scenderemo eccessivamente nei dettagli per i medesimi motivi già esposti.
Nello specifico vediamo come si comporta questo Engineering Sample Stepping C1, vediamo quindi come poterlo gestire in overclock senza però raggiungerne i limiti fisici ed evitare potenziali rischi strutturali ma spremendolo fino a circa il 40% in più della frequenza standard.
Prima di iniziare la trattazione a seguire è bene però ricordare che più salite con le prestazioni richieste, più la CPU si scalda: si consigliano metodi di dissipazione di qualità, ad esempio noi abbiamo usato prodotti Arctic Cooling per mantere il tutto entro limiti di guardia.
Si raccomanda, inoltre, di procedere gradualmente con l’aumento delle prestazioni richieste sia per quanto riguarda l’innalzamento del moltiplicatore sia per l’overvolt.
Risulta rispondente al vero che la mobo che usavamo noi era dotata di protezione contro mal configurazioni, ma è altrettanto ovvio che posizionare il cuore del vostro computer in condizioni fuori standard può portarlo precocemente ad una usura mortale.
Ocio (!) quindi a ciò che andate a toccare.
Già che ci siamo vi rammentiamo la presenza online di unboxing e galleria fotografica.
Nell’analisi della mobo Big Bang di cui sopra siamo passati a vedere da vicino come si comporta questa CPU, di default si clocka sui 3.3 GHz come frequenza d’uso ma può arrivare senza problemi ed in modo automatico fino alla soglia dei 3.9 GHz.
Detto questo bisogna anche sottolineare il minimo a cui può girare che è poco sopra il GHz:
e per essere precisi parliamo di 1.2 GHz.
Ergo abbiamo volutamente tolto il Core Paking eventualmente attivo sotto Windows 7 (a seguire il risultato di Hyper PI che vedremo più avanti, ma sulla destra si può notare codesto dettaglio):
e siamo andati a vedere come si comportava, anche sotto Windows 8 RP, questo procio dotato di 12 threads:
Iniziamo con il riproporvi i grafici già visti nella precedente review e vediamo come Zeus tenga un minimo sindacale:
senza batter ciglio, come analogamente gestisce bene sia un long test in oveclock spinto (i7-3960X che gira a 4.6 GHz) in idle sotto aria:
sia in full load sempre sotto il Freezer i30:
Definirei STRAORDINARIO vedere un procio come questo girare a 4.6 GHz senza noie, anche se per evitare di tirarlo al massimo consiglio di sfruttarlo a -0.2 GHz.
Giusto per avere un margine di sicurezza e tolleranza.
Il tutto, è da sottolineare, tenendo il flusso d’aria in una condizione di media capacità, con le ventole silenziose e non invadenti.
Aumentando la portata d’aria, quindi massimizzando il flusso complessivo del Cosmos II arriviamo a togliere circa 5-6°C dal picco di temperatura raggiunto nella condizione precedente giungendo a lambire l’ottantina di gradi Celsius.
Siccome però non eravamo contenti abbiamo allargato il range dei test ed ecco che vediamo i risultati di AIDA64 in Win 8 RP a frequenza stock:
con il relativo passaggio di Cinebench 11.5
e l’immancabile Hyper PI:
il quale mostra un quarto d’ora per il calcolo a 24 iterazioni di 32M di cifre dopo la virgola del PI greco.
Per essere una beta, come SO, gira bene.
Non eravamo però contenti ed ecco che puntiamo a vedere come si comporta con sistemi dotati di Windows 7 SP1, quindi usiamo drivers stabili e certificati, e facciamo girare AIDA64 sempre con frequenza stock:
analogamente ripetiamo Cinebench (includendo la MSI R7950, prima il driver di questa VGA non veniva riconosciuto dalla beta di Win 8):
e Hyper PI:
ricevendo conferma di quanto visto poco fa.
Entro le specifiche Intel è stabile, secco, preciso e potente.
Ma se andiamo fuori dagli standard come si comporta?
Altrettanto bene, come avete già visto poco sopra dai grafici di AIDA che lo vedono impegnato in un long test ed in uno stress test a 4.6 GHz !
Mentalmente abbiamo supposto che fino ai 4 GHz non ci fossero problemi, visto che Intel gli fa annusare questa frequenza quando s’attiva in automatico il Turbo, nonchè abbiamo immaginato di non superare (se non per brevi test) la frequenza di 4.6 GHz dato che sopra tale limite è meglio affidarsi al liquido.
In questo modo abbiamo ottenuto 3 frequenze stabili e precisamente:
– 4.3 GHz
– 4.5 GHz
– 4.6 GHz
dove abbiamo sempre controllato di far girare AIDA64 per registrare la linearità di funzionamento nonchè eseguivamo Hyper PI per toccare con mano i miglioramenti nella zona di calcolo del computer.
Ecco quindi che iniziamo coi 4300 MHz:
dove vediamo una iniziale discesa del monte di minuti di Hyper PI:
Successivamente procediamo lungo la salita verso i 4500 MHz:
e apprezziamo un altro miglioramento di Hyper PI:
Terminiamo tali test sui 4600 MHz di cui in testa all’articolo abbiamo già mostrato i valori di AIDA64 ed a seguire il punto migliore di Hyper PI:
dal quale possiamo capire quale bella bestiola abbiamo tirato su.
Siamo proprio soddisfatti, un procio consumer esa-core così prestante risulta in grado di dare proprio belle soddisfazioni.
Ora, però, permetteteci qualche riflessione ad hoc che già abbiamo abbozzato durante la review dei prodotti Arctic Cooling di cui sopra.
Se guardate i consumi arriviamo sui 180 W durante le sessioni più spinte (dai 4.5 GHz a salire) e totalizziamo 12′ e 55” nel solito calcolo a 24 iterazioni delle 32M di cifre dopo la virgola del PI greco: a guardare bene, però, tale valore è molto prossimo ai 13′ e 26” totalizzati sui 4.3 GHz.
Stiamo sul mezzo minuto di scarto, decisamente un delta poco sensibile.
Se guardate le temperature registrate sempre nelle sessioni più spinte si viaggia sugli 80°C di media sulla CPU sempre nel medesimo applicativo di stress mentre a 4.3 GHz si viaggia intorno i 70°C.
A questo punto dovrete quindi chiedervi cosa è meglio per il vostro sistema, noi vi abbiamo mostrato come il tutto sia stabile per decine di minuti di fila in full load e sotto aria, tuttavia ci sentiamo di consigliarvi di cloccare tale procio, in daily (leggasi: nell’uso di tutti i giorni), sui 4.4 GHz così da avere quel bilanciamento di valori che rendono stabile il suo utilizzo ma non eccessivamente esoso in termini energetici e, conseguentemente, più impegnativo da dissipare.
In questo modo avrete un sistema bestialmente prestante, più fresco, più silenzioso, più economico da alimentare….e la bolletta ringrazia.
Ci riserviamo di fare qualche test sotto liquido, ma non cambieranno comunque tali osservazioni poichè sia a liquido che ad aria, dovrete sempre raffrescare la testa del procio piantata -in media- in full load a 80°C con 180 W di consumo.
Se tutto va bene (lo si spera se si opta per -magari- un AIO di qualità) si abbasseranno le temperature ma la bolletta sarà comunque salata per un delta nelle prestazioni non particolarmente significativo.
Anche in questo caso Intel ha quindi creato una CPU di riferimento, visti i risultati non ci si stupisce se le controparti consumer realizzate da AMD non cerchino nemmeno di graffiare blandamente questa famiglia X79.
Gran bel lavoro, gran bel procio.
In caso vogliate acquistarlo tenete a mente che stiamo parlando del top di gamma Intel e, come da tradizione, costa un millino: proprio per questo motivo, se volete puntare in alto ma senza spendere così tanto, consigliamo l’acquisto di un i7-3930K che sarà un pochino meno Extreme ma costa pure la metà.
Risulta chiaro a chiunque che si possa fare come si crede meglio.
VIDEOAPPROFONDIMENTO:
Usualmente andiamo a realizzare prima la video review e solo dopo pubblichiamo anche la recensione scritta completa di tutte le info e gli screenshots che abbiamo raccolto.
In questo caso, esulando dal nostro standard, abbiamo provato a fare il contrario ma ci siamo resi conto che la parte filmata è fondamentale per chi gradisce sentire e/o vedere tale insieme di info ed opinioni sul merito.
Provvediamo quindi a condividere il presente filmato, a completamento di quanto già online: