Packard Bell iXtreme: recensione finale

Su questo desktop già abbiamo creato degli approfondimenti per voi e precisamente abbiamo già pubblicato:
unboxing
galleria fotografica
prima analisi
che vi consiglio di tenere sott’occhio in quanto non riporteremo nulla di quei pezzi nella recensione, visto che vogliamo snellire il testo a seguire.

Dopo lo stacco trovete le specifiche nonchè l’analisi di questo desktop.

Prima d’iniziare ad analizzare le varie parti prendendole singolarmente e mostrandovi i vari grafici creati da OCCT e grazie alle geniali prove di Unigine, ecco un breve resoconto video della recensione più completa che inizia poco sotto.
Poco oltre troverete i grafici di ATTO creati per giudicare la bontà dei dischi rigidi inseriti, per darvi informazioni più complete possibili nonchè altre info.

 

Specifiche

Per quanto riguarda questo aspetto potremmo anche copiaincollare qui gli attuali dati, tuttavia essendo molto volubile il panorama computer ed essendo diversificata la stessa gamma prodotto, vi rimando al sito ufficiale rammentandovi che la versione di computer da noi analizzata era dotata di Windows 7 Home Premium supportato da Intel i7 2600 con nVidia GTX460 come scheda VGA nonchè 4 GB di RAM a bordo.

Dimensioni, linea, design

In questo caso parliamo di un cabinet di medie dimensioni, ossia 44×18,5×41(h) cm, dalla finitura nera lucida e opaca con parti (la cornice del cabinet, niente che si trovi all’interno del desktop) che s’illuminano con la pressione del tasto vicino a quello d’accensione del sistema.
Può ovviamente piacere o meno, noi lo troviamo decisamente adatto in un contesto dove l’utente desidera metterlo in mostra come fosse un oggetto di design vista la presenza di un sistema d’illuminazione del prodotto che s’adatta più che bene anche ad un arredamente moderno, considerando l’assieme di linee e del tipo di verniciatura applicata.

Nella parte frontale trovate due baie da 5.25″ anche se a voler essere precisi solo quella superiore è dedicata al drive ottico mentre la seconda è stata trasformata in una baia compatibile con hard drive 3.5″ di tipo hot swappable.
Hanno entrambe un pulsante sul fianco del cabinet dedicato all’apertura dei relativi vani, con delicatezza si può procedere all’apertura degli stessi senza alcuno sforzo.

Il punto più elevato del computer è creato apposta per mostrare la schiera di schede di memoria leggibili dalla macchina, feature che rende ottimo questo device per salvarsi i dati per tutti coloro i quali amano scattare foto o girare video con frequenza. Questo aspetto, poi, è aiutato anche dalla capacità dei dischi che abbiamo trovato al suo interno per un totale di 1640 GB a disposizione, anche se di quest’aspetto ne parleremo più avanti.
Con buonissima facilità potrete poi eseguire backup e/o mostrare il vostro materiale multimediale, sfruttando i 2 tasti dedicati posti sui fianchi del lettore di schede dove trovano posto anche delle porte USB.

BIOS

Nel breve filmato a seguire mostriamo come si può configurare il BIOS di sistema del Packard Bell iXtreme.
Le possibilità di modifiche avanzate non sono granchè, ci sono le info di base come sempre basilari sono le features extra.

Questo desktop è dotato di sistema d’accensione mediante input WOL, ossia il comando che attiva il PC tramite invio di un magic packet tramite network domestico.
Ottima cosa la presenza di un deep shut down creato, suppongo, apposta per dare una connotazione eco friendly.

Nel filmato c’è anche il boot di Windows, così da permettervi di capire in quanti secondi s’accende la macchina.

 

 

 

 

Espandibilità, HDD, SSD, dock SATA frontale

Come mostrato anche nel video relativo alla prima analisi della macchina e ripresentato poco fa in cima al pezzo, le potenzialità d’espansione del computer, in tempi successivi all’acquisto, non sono enormi a meno che non desideriate munirvi di saldatore, Dremel e una buona dose di pazienza.
In ogni caso perderete la garanzia e se siete tipi amanti del modding dovete sapere che questo desktop non è propriamente nato per assolvere a questo compito.

Il sistema nasce come computer fisso di fascia media/medioalta tuttavia non ha il vezzo nè, soprattutto, il costo d’avere 8-9 slot d’espansione nè una mezza dozzina di baie da 3.5″ per HDD aggiuntivi.
Il nostro esemplare, ad esempio, è arrivato dotato di un disco da 1 TB di Western Digital ed uno da 640 GB realizzato da Hitachi con uno slot libero posto all’interno del computer, giusto sotto il disco primario da 1000 GB, cosa che rende molto semplice una eventuale installazione di SSD visto che non si deve spostare nulla di quanto già presente a bordo.

Abbiamo testato i due HDD e precisamente abbiamo raggiunto questi risultati:
1) Western Digital (partizione primaria e partizione extra per dati personali, già suddiviso di fabbrica)

2) Hitachi

Lo spazio interno per installare almeno un paio di dischi da 3.5″ c’è, quello che manca però è un castelletto per tenerli saldi in sede. Questo è un peccato, tuttavia con un po’ di pazienza non è proprio impossibile procurarsi una griglia compatibile ed andarla a posizionare all’interno così da espandere le capacità di storage.
Dovrete solamente evitare di saldare la stessa al resto della struttura pena la perdita, quasi sicuramente, del supporto hardware in garanzia.
Ricordo infatti di chiedere sempre PRIMA di fare qualunque modifica info dettagliate al vostro negoziante di fiducia. Uomo avvisato mezzo salvato.

Posto quindi che vi danno lo spazio per 3 HDD da 3.5″ -di base- e che con un paio di Molex ve la cavate a tirarvi fuori un paio di connessioni extra il computer si può difendere comunque bene.
Certo che farci direttamente un paio di supporti ad hoc non gli costava proprio tanto, tuttavia lo chassis ha una decisa somiglianza con quello del G3600 da noi precedentemente analizzato (QUI l’articolo riassuntivo) dove avevamo riscontrato il medesimo ostacolo.

USB 3.0, Wi-Fi, LAN, Bluetooth

Come connessioni avanzate, ad alto rendimento quanto a banda dati o comunque utilizzabili anche con devices mobili il computer tira dritto e primeggia in quanto per essere un computer compatto è comunque completo.
Il sistema ha un paio di porte USB 3.0 posizionate posteriormente (Packard Bell, metterne una davanti no eh?!) ed è dotato di LAN Gigabit che già son più che valide per descrivere un desktop ma che, per ogni evenienza, sono comunque completabili con il Wi-Fi e con il bluetooth.

Posteriormente, infatti, ci sono una miriade di porte USB 2.0 extra, ne bastano un paio per avere tali sistemi senza fili a portata di mano e con una facilità di installazione a dir poco disarmante.
Consiglio l’uso della LAN 10/100/1000 per chiari motivi, ma se proprio non potete tirare il cavo, il vostro internet ce l’avrete lo stesso.

Gestione CPU

Come era ovvio abbiamo testato il cervello del sistema, il procio Intel i7 2600 di cui sopra che si comporta bene per essere un mid-high level (scordatevi OC sovrumani, molto semplicemente) e soprattutto ha una gestione della temperatura molto valida: grazie al cilindro che convoglia aria fresca direttamente dall’esterno il sistema può essere tenuto al massimo, anche per 24h in continuum senza problemi.

Come visibile dall’immagine che ritrae la schermata del desktop abbiamo messo alla frusta il sistema in modo assolutamente non naturale e la temperatura dello stesso non ha mai raggiunto picchi scandalosi, mantenendo un livello di temperatura dell’aria in uscita dal cabinet di 44°C di picco.
A seguire pubblichiamo i grafici realizzati attraverso OCCT 3.1.0 (abbiamo utilizzato questo programma perchè freeware e quindi riutilizzabile da voi, da chiunque voglia fare prove in tal senso) ordinati in base ai benchmark eseguibili.

CPU: OCCT

CPU: LINPACK

I quali permettono di capire sia il livello di buon raffreddamento indotto dal dissipatore nativo, ricordo essere marchiato Cooler Master, sia la stabilità media del sistema anche se stressato da una situazione di calcolo gravoso. Nessun errore rilevato, ottima cosa direi.

Gestione GPU

Come spiegato per il comparto relativo al procio, non potevamo non approfondire la qualità della VGA inserita nel sistema: parliamo quindi della GeForce GTX 460 con 1 GB VRAM che abbiamo trovato come grafica discreta all’interno dell’esemplare.
Su questo componente abbiamo anche creato un video ad hoc, a seguire la serie di benchmark realizzati grazie al freeware di poco sopra, OCCT, nonchè quelli realizzati dal trio di video demo by Unigine.

 

 

 

La scheda video, quindi, è l’elemento scaldina del computer in questione.
Di picco son stati sfiorati gli 87°C con aria raffreddata in uscita di 62°C che rappresentano valori allineati a quelli rilevati su un’altra scheda identica, ma installata su un Acer: per fortuna che qui parliamo di una unità di calcolo della famiglia GF104, non oso pensare se malauguratamente avessero inserito una GF100.

L’unità ha un TDP di 160 watt, assorbe 282 watt di picco, mentre a regime viaggia sui 230 che diventano 125 quando si trova parcheggiata in attesa di renderizzare qualcosa d’ingombrante.
In buona parte dei giochi porta a casa 60+ fps a 1920×1080 (considerate che l’occhio umano ne distingue 25-30) in H.A.W.X e Arkham Asylum mentre arriva a toccare a 1280×1024 i 100+ (AA a 4x) con H.A.W.X. ed i 140+ (AA 8x) con Arkham Asylum. Scende in zona 50 fps solamente con risoluzioni di 2560×1600 ma in questi casi lo schermo per giocarci rischia di costarvi più del computer!
Sotto riportiamo i valori di OCCT e quelli di Unigine.

Considerate dunque i valori ottenuti come sopra, per la CPU.

GPU: OCCT (1024×768)

 

GPU: OCCT (1920×1080)

GPU: MEMTEST

Trio by Unigine

I quali sottolineano la bontà della VGA inclusa nell’esemplare che abbiamo avuto tra le mani, stabile per temperatura -sebbene discretamente elevata- e privo di grosse imperfezioni. Sicuramente non è la scheda più aggiornata che potevano scegliere, tuttavia è una buona compagna nel quotidiano di questa macchina.

Gestione alimentazione

Siamo agli sgoccioli, ma l’alimentatore non poteva essere trascurato.
Abbiamo usato il sistema anche mettendolo alla frusta ma non sono riuscito a leggere un valore assorbito maggiore di 420 watt, l’ali quindi è ben dimensionato visto che in condizioni d’uso garantisce i 450 mentre il picco s’attesta sui 500.
Risulta sempre meglio mettervi a monte un gruppo di continuità, giusto per stabilizzare del tutto la linea elettrica.

Anche qui abbiamo un benchmark, giusto a riprova di quanto detto.

Conclusioni

Il sistema è ben rifinito, esteticamente parlando, tanto da non vedere sbaffi o sfridi pericolosi in giro per il cabinet. Un buon lavoro, appagante anche da questo punto di vista come l’ordine della cavetteria interna che risulta molto valido.

Questo computer è destinato ad un pubblico che desidera qualcosa di più di un semplice muletto, per coloro i quali vogliono una macchina affidabile, termicamente fresca, silenziosa, esteticamente gradevole alla vista e funzionante in abbinata all’ultima versione di Windows presente sul mercato.
Insomma, parliamo di un buon computer di fascia media.

Sta a voi scegliere cosa preferite e soprattutto regolarvi in base al budget di spesa che vi siete prefissati: questo sistema è allineato alla richiesta economica media di circa 850 euro.
E funziona da subito, appena estratto dall’imballo (che contiene anche cavo d’alimentazione, tastiera e mouse) senza dover utilizzare particolari attrezzi.

Nota particolamente positiva è la presenza nel box di un kit tastiera + mouse di tipo wireless con la tastiera che richiama le qwerty con tasti ad isola che ultimamente stanno andando sempre più di moda con l’aggiunta di un topo molto maneggevole e valido persino per giocare.
Certo non avrà i tasti programmabili, tuttavia mantiene una buona sensibilità anche sul tessuto o su una cerata.

Infine, sempre per sottolineare quanto Packard Bell ci tenga all’ordine della postazione di lavoro, è stato inserito uno sportello passacavo posto nella parte alta verso il retro del computer caratteristica che assieme ad un Packard Bell Maestro (come QUESTO modello da noi abbinato), rendono il desktop praticamente studiato per essere usato en plein air in un open space dove accogliete la vostra clientela oppure, indifferentemente, in un salottino a casa.
Sarebbe quasi uno spreco nascondere sia il desktop che il Maestro.

 

 

 

 

 

 

 

 

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