Fujitsu LIFEBOOK U772 Red: recensione completa

Su questo laptop che esplora la fascia ultraportatile di Fujitsu e pensato per i professionisti in movimento, già abbiamo creato degli approfondimenti per voi e precisamente abbiamo pubblicato:
unboxing
galleria fotografica
che vi consiglio di tenere sott’occhio in quanto non riporteremo nulla di quei pezzi nella recensione, visto che vogliamo snellire il testo a seguire.

Dopo lo stacco trovete le specifiche nonchè l’analisi di questo computer.

Eccoci in un rapido passaggio video dove riassumiamo le nostre più importanti considerazioni in merito a questo LIFEBOOK U772, elemento Ultrabook della fascia alta di Fujitsu di questa metà 2012.
Il computer è un ottimo compromesso tra prestazioni e sicurezza d’uso e così, prima d’addentrarci in analisi più approfondite, mi sembrava interessante mostrarvi un sunto del nostro pensiero su questo Ultrabook da viaggio.

 

Specifiche

Per quanto riguarda questo aspetto potremmo anche copiaincollare qui gli attuali dati, tuttavia vi rimando al sito ufficiale rammentandovi che la versione di computer da noi analizzata era dotata di Windows 7 Professional SP1 supportato da Intel i7-3667U, disco da 500 GB, 4 GB di memoria RAM.

Come ogni computer che si rispetti anche qui il cliente ha una discreta libertà di personalizzare la macchina che acquista, il listino parte dai 1199 euro IVA esclusa fino a lambire i 1700 euro a seconda di quanto “full optional” lo andate a scegliere.

Dimensioni, linea, design

In questo caso parliamo di un portatile di dimensioni contenute, sebbene dotato di display da 14″ con una risoluzione 1366×768: anche se personalmente preferivo la definizione 1600×900, posso comprendere che tale scelta serva a contenere i costi (i pannelli HD sono meno costosi perchè più diffusi) e, tutto sommato, l’approvo per uniformare il più possibile il panorama degli schermi anche se sarebbe ora di migliorare la risoluzione della gamma dei laptop compatti.

La macchina in questione pesa circa 1.4 Kg, 1437 grammi ad esser pignoli, quindi può essere ancora considerata come Ultrabook visto il peso contenuto rispetto un laptop tradizionale che di norma viaggia intorno i 2.5 Kg.
Ogni Ultrabook, poi, è sottoposto anche a vincoli dimensionali così da permetterne il trasporto anche all’interno delle sleeves di varia natura che iniziano a popolare il mercato (tipicamente in neoprene, ma s’iniziano a vedersi in giro anche quelle in pelle): nello specifico parliamo di 33x23x1.6 cm.
Oltre a ciò considerate i 244 g extra per l’alimentatore, necessario per chi vuole lavorarci più delle 9 ore circa che può fornire grazie alla batteria integrata.

Per quanto riguarda il design trovo che sia assolutamente curato e di riferimento, negli allineamenti ed oltre a quanto già osservabile nell’articolo della galleria fotografica, trovo importante segnalare la solidità della cerniera posta sull’intera lunghezza, alla base del display frameless: il tutto è sottile ma non presenta scricchiolii particolari, nell’esemplare testato sono volutamente andato in cerca di questa problematica, nè si evidenziano altre pecche di progettazione.
In ogni caso l’apertura del display è superiore alla media degli Ultrabook in circolazione, normalmente bloccati poco oltre la novantina di gradi, visto che permette il lavoro in team anche con lo schermo posto parallelamente al piano d’appoggio.

La qwerty integrata risulta dotata del design attualmente molto in voga, ossia quello ad isola, mantiene una digitazione comoda visto che i tasti ricordano quelli della Logitech K800, è silenziosa e precisa nonchè morbida anche nell’uso veloce.
Iniziamo quindi a vedere i primi aspetti a favore di un eventuale acquisto.

Altra nota positiva è l’avere la tastiera resistente agli schizzi, se cadono dei liquidi basta ripulirla e non si danneggia irreparabilmente. Sia chiaro, non è rugged ed impermeabilizzata ma sicuramente meno delicata di soluzioni backlit.
Buono il touchpad, al limite come dimensione, ma visto lo spazio a disposizione non si poteva farlo più capiente.

Come sempre, comunque, è un aspetto molto personale sul quale diamo solamente qualche impressione, potete tranquillamente giudicarlo da voi vista l’ampia serie di immagini pubblicate.

Autonomia, batteria, alimentatore

Il modello in questione ha in dote una batteria integrata valida per un uso anche senza alimentatore in virtù del basso consumo della soluzione Ultrabook.
Abbiamo particolarmente controllato l’aspetto derivante l’uso di prodotti più business oriented che appartenenti al settore entertainment, come potrebbe essere la riproduzione di contenuti a 1080i50 di una Canon HF-S21, tuttavia ritengo che anche con un uso più massiccio delle risorse energetiche possiate ritenervi in grado di far vivere la macchina -lontano da una presa a muro- circa 9 ore (scenario d’uso tipicamente riconducibile ad un contesto quale la fruizione di materiale multimediale).

In ogni analisi, comunque, si considera sempre una soluzione di medio carico.
In caso di carico di stress potete avere comunque circa 6.5 ore di autonomia, quindi con l’unità in condizione di lavoro massimo; dato interessante visto che, personalmente, non avrei scommesso più di 4 ore di durata (senza tagliare troppo la potenza della CPU, come si vedrà più avanti).

L’alimentatore è da 65 W, ergo i tempi di ricarica sono sufficientemente stretti da permettersi una ricarica pressochè completa in poco più di 2 ore.
Non ho notato particolare surriscaldamento di questo componente, buona cosa.

BIOS

In questo caso, a differenza di tanti altri (anche blasonati) laptop che ci son passati tra le mani, abbiamo apprezzato la sintetica completezza delle opzioni gestibili.

Nello spezzone video a seguire mostriamo rapidamente la configurabilità del BIOS.
Come si può apprezzare dal filmato lo spazio di manovra, in questo caso, è standard ma completo del necessario visto che gli elementi attivabili/disattivibili da parte dell’utente coprono tutti gli aspetti salienti del laptop in questione.

Per quanto riguarda i tempi di boot e di spegnimento sono allineati a quelli di un Ultrabook, quindi rapidi e confrontabili con la tradizionale manciata di secondi che impiega una macchina dotata di SSD a bordo.

 

 

 

 

Connettività

Dalla scheda tecnica -le specifiche le trovate linkate sopra- si può dedurre già sulla carta che sul computer in questione ci sono tutte le connessioni possibili (volendo pure la nuova 4G via LTE Sierra Wireless MC7710) anche se, causa form factor, c’è carenza di porte.
Le abbiamo riportate anche nell’analisi presente in galleria, è importante sottolineare la presenza di HDMI e l’assenza di VGA (ormai troppo grossa per il profilo filiforme, della macchina, come la RJ45) che comunque vi garantisce l’impiego di un secondo monitor -anche più definito di quello a bordo- per potenziare la vostra capacità di sfruttare questo U772.

In sostanza avete un paio di USB 3 ed una USB 2, già un buon numero se pensate al panorama Ultrabook, ma dovrete razionalizzarne l’impiego.
Grazie alle foto abbiamo ripreso la posizione delle singole porte, anche utilizzando comunque pendrive di un certo spessore come le Kingston DT310 e DT Ultimate G2 non ho riscontrato problemi d’inserimento e/o interferenza. Buona cosa.

Ad oggi è in arrivo sul mercato la penna USB 3 targata HyperX che c’ha fatto notare la bontà del laptop in analisi: la penna è in grado di usare una banda di 120/250 MBps e su questo portatile, se testata, s’allinea a tale richiesta raggiungendo valori simili (117/256 MBps) come ci testimonia Atto:

ed anche As SSD:

conferma quanto di buono Fujitsu ha inserito a bordo.

La modalità di test 4K-64Thrd è stata saltata perchè nelle specifiche di funzionamento della versione da noi usata viene indicato come il metodo per verificare il funzionamento di avvio applicazioni e/o sistema operativo e che quindi diventa superfluo in quanto stiamo parlando di una pendrive e non di un disco di sistema.

Sulla cornice del display c’è una camera integrata in grado di registrare filmati in HD, capace di soddisfare praticamente la totalità d’utenti con la possibilità d’essere utilizzata per le videoconferenze.
Questo computer può anche gestire cuffie attraverso l’uscita 3.5 mm, tuttavia è dotato di microfono e audio già integrati per non esser costretti a portarsi appresso accessori supplementari.

Espandibilità

Sul computer in questione è meglio far bene i conti fin da subito perchè lo spazio di manovra è minimo e l’accessibilità all’interno della macchina non è semplice nè veloce.
Giusto per fare un esempio potete acquistare il sistema con SSD di cache brandizzato SanDisk ed un rotativo Western Digital oppure puntare direttamente su un SSD: questione di costi e di prestazioni desiderate.

Capite bene, quindi, che a meno di richieste molto particolari vi conviene costruire in fase d’ordine la macchina che già pensate di sfruttare fin da subito e far poco affidamento su possibili upgrade futuri visto che anche sul fronte RAM non avete chissà quale enorme disponibilità di tagli (4 e 8 GB).
Su dimensioni così compatte è una soluzione accettabile, tutto sommato si deve pur rinunciare a qualcosa se volete un portatile spesso come una cartella stampa.

Gestione GPU

Questo computer non nasce per giocare, la sua destinazione d’uso principale è e resta l’ufficio con tutte le possibili declinazioni entertainment, e la macchina è palese rimanga indirizzata in questo modo.
La stessa fascia di prezzo cui appartiene fa intendere che non si tratta di qualcosa nato per scopi videoludici, giusto per essere onesti: in questo caso è un Ultrabook, ultrasottile, ultrapiatto, ultrapocoadatto a giocare.

Ci siamo accertati del tipo di grafica a bordo:

Ergo abbiamo voluto far girare il classico trio di benchmark targati Unigine, così eccovi i risultati:

valori che comunque non rendono giustizia all’usabilità nella riproduzione video (nella review video mostriamo una demo a 1080i50 della Canon di cui sopra), tuttavia impietosi per chi solo tenga in mente la possibilità di giocarci a Battlefield.
Gli fps non s’avvicinano mai al valore di 24, quando un’azione in movimento diventa fluida per l’occhio umano, e questo conferma l’idea che avevamo sin dall’inizio: la grafica integrata non è il massimo, è appena sufficiente per la visione di foto e video delle vacanze o per le suite da ufficio.

Gestione HDD

Poco sopra abbiamo indicato il fatto di avere un SSD come cache di bordo, il suo lavoro lo fa bene ma affichè un dato finisca davvero per essere accelerato deve essere letto una ventina di volte.

Mostriamo i risultati da noi ottenuti con la prima schermata che rappresenta il valore di lettura (115 MBps) e scrittura (110 MBps) che rappresentano i dati di targa del disco meccanico di bordo:

a cui s’aggiunge la funzione di caching la quale, però, riesce a migliorare soltanto la lettura (fino al target dei 4 GBps) dei dati nel seguente modo:

Il collo di bottiglia sulla scrittura permane, per questo dovete capire fin da subito se e cosa risulta più adatto alle vostre necessità ed in caso prendere un SSD di sistema come unità primaria.

Passiamo ora a mostrarvi i risultati di As SSD:

grazie ai quali si evince la valida usabilità quotidiana del computer in analisi ed anche in condizioni di lavoro impegnative.
I risultati non sono confrontabili con quelli totalizzati da Kingston HyperX, tuttavia sono buoni per essere usciti da un’unità di serie: personalmente consiglio comunque l’adozione di un SSD come disco di sistema, l’esperienza d’uso ne gioverà ma i costi s’alzeranno.

Terminiamo l’analisi del disco meccanico di questo LIFEBOOK con la visione dei risultati registrati da CrystalDiskMark, utility che ci permette di vedere come si comporta in caso d’utilizzo di dati comprimibili e non:

sono numeri sulla media dei portatili in circolazione, mostrano in sostanza il comportamento del disco di sistema in condizioni d’uso al limite.

Terminiamo l’analisi della sezione con la visione di CrystalDIskInfo che in questo caso non ci assiste per la lettura della temperatura dell’SSD di cache:

ma che funziona egregiamente con il disco rotativo:

mostrandoci un buon comportamento del comparto memoria.

Non dovrete preoccuparvi della freschezza del disco di sistema, il tutto funziona bene visto che tali temperature lette via software sono confermate dalla temperatura vista dal nostro termometro laser.

Monitor integrato, gestione temperature

Come detto nei filmati relativi a questo prodotto, il display ha una risoluzione nota come HD Ready quindi in grado di mostrare filmati in alta qualità senza la presenza di invadenti bande nere.
In Fujitsu hanno scelto una finitura opaca del pannello, questa chicca rende tale UIltrabook perfetto per chi viaggia spesso in contesti (stazioni ferroviarie, aeroporti, etc.) dove l’illuminazione non è ergonomicamente studiata.
Complimenti vivissimi per questa scelta, oggettivamente perfetta per una soluzione da viaggio perchè rilassa la vista e non costringe a trovare sempre la posizione “meno peggio” in merito ai riflessi ambientali.

Il portatile è acquistabile solo con pannello da 1366×768: peccato non inserire, almeno come optional, un pannello 1600×900.

Non sarà specifico per la grafica, per quello c’è l’U2711, ma il suo lavoro lo fa comunque bene vista la necessità di supportare contesti vari ed eventuali.
La stessa fedeltà ai colori risulta buona se rimanete entro i 150° circa, mentre se vi avvicinate ai 170° limite i colori non sono più perfettamente riportati, quindi meglio della media dei portatili in circolazione: la variazione indesiderata dei colori si avverte specialmente quando ci si sposta sull’asse verticale e verso il basso (e.g. la presenza di colori slavati più vi avvicinate ad ampie angolazioni).
E brava Fujitsu, ha inserito un pannello ben sfruttabile come pochi oggigiorno sanno fare.

Per chiudere questo stralcio è corretto menzionare la gestione della temperatura, il punto più caldo (nell’ottica di un uso tradizionale) di questo portatile è presente nella parte superiore sinistra della qwerty con un valore di picco di 46.6°C che si raggiunge soltanto quando si mette alla frusta il sistema per parecchio tempo di seguito ma che può non essere particolarmente ricco di comfort se vi capita d’usare in impiego gravoso prolungato il laptop in analisi.
L’insieme procio+grafica, se spremuto al massimo, rende necessario un discreto volume d’aria per procedere alla corretta ventilazione della macchina in caso -solo e soltanto- d’uso pesante: dato lo spessore, secondo me, la dissipazione è al limite.

In definitiva consiglio di posizionare la macchina, quando la si vuol sfruttare a fondo, su un piano rigido inclinato e leggermente rialzato dal tavolo così da permettere una buona ventilazione alla parte inferiore, per mantenere sempre ottimali le temperature d’esercizio.
Volendo, però, si può considerare anche l’uso di una basetta per notebook della famiglia Cooler Master (come la NotePal X3 o modelli più compatti) se si desidera spremere U772.

Gestione CPU, prestazioni

Windows 7 consegna un valore di 5.1 a questa macchina:

dove l’elemento “peggiore” è rappresentato dalla scheda grafica Intel. Lo stesso Windows riconosce tale collo di bottiglia al quale consegna una valutazione media di poco superiore al 5 (su un massimo di 7.9, va ricordato).
Direi che è un’altra prova che conferma le impressioni d’uso finora raggiunte, procediamo quindi oltre.

Per quanto riguarda la CPU diamo un’occhiata da vicino:

e parliamo di un Intel i7-3667U con 4 processori (sono threads, ad essere pignoli, ma non cavilliamo) visti dal sistema operativo che, di norma, si clocca sul valore di 2.0 GHz ed è in grado di rimanere fresco anche in caso di particolare stress, ma con la facoltà di overcloccarsi fino a 3.2 GHz se necessario.
Consideratelo comunque come un buon procio di lavoro e affidabile: risulta essere fedele alle richieste di Windows, valido quindi per operazioni quotidiane e carichi di lavoro temporanei visto che comunque con HyperPI se la cava in poco più di 20 minuti.

L’abbiamo testato, il procio Intel a bordo, con diversi tool tra cui HyperPI, in merito al quale riportiamo lo screenshot relativo al tempo di acquisizione di 32M di elementi a 24 iterazioni su SSD:


e, come visibile, è considerabile come un buon risultato visto che permette un uso anche impegnativo delle risorse di sistema.
Insomma, è sempre un Ultrabook mica può avere le prestazioni di una workstation.

Per capire come abbiamo raggiunto tali prestazioni consiglio di leggersi l’approfondimento su come eliminare il core parking di Windws 7:


Non sia mai che vi rimane il dubbio, meglio toglierselo!

Vediamo ora cosa ci mostra AIDA64:


il quale ci permette di verificare la stabilità del sistema che ci troviamo tra le mani, arrivando a comprendere come si comporta tale unità se messa sotto stress per un tempo variabile, normalmente una mezz’oretta.

In pratica si dimostra come tale U772 sia in grado di supportare perfettamente sessioni specifiche con carichi elevati di lavoro vista la robustezza fisica d’insieme e vista la tenuta in condizioni di esercizio impegnative: potete quindi tenerlo acceso tutto il giorno chiedendogli di lavorare spesso in condizioni di stress, ma in questo caso dovete sincerarvi d’avere una base di raffreddamento per mantenere confortevole la fruizione dello stesso durante la digitazione.
Lo considero un altro punto positivo visto che sotto stress viaggia quasi 10 gradi Celsius sotto il valore registrato da diretti concorrenti.

Le impressioni fin qui avute sulla CPU, ma anche sulla GPU, ci vengono confermate tramite Cinebench 11.5:


elemento di benchmark che ci conferma quanto sopra esposto visti i valori totalizzati.

Conclusioni

Il layout del computer è ordinato, preciso, completo ma ha una marcia in più che bisogna sottolineare: è stiloso ed elegante.
L’unità, dunque, si conferma essere una ottima soluzione Ultrabook: personalmente la consiglio a tutti quelli che cercano un prodotto con elevati standard di sicurezza, per tutti coloro i quali gradiscono avere policy restrittive in termini d’uso e massima connettività.

Il sistema porta in dote la possibilità di sfruttare la tecnologia Intel vPro (una volta riservata all’ambiente server) nonchè l’Anti-Theft che, in sostanza, consiste in un abbonamento annuale da qualche decina di euro da sottoscrivere per far sì che si possa ovviare ad uno smarrimento della propria unità mediante l’azione di wipe remoto.
Persino lo standard di cancellazione è a scelta dell’utente, se volete arrivare all’algoritmo Gutmann potete anche farlo ma il tempo richiesto per tale procedura (35 passate sul disco) sarà decisamente abbondante.
Per chiudere tale cerchio c’è anche il lettore biometrico a strisciamento, per chi scorda le password complesse ma non gradisce che terzi abbiano facile accesso al proprio computer.
Magari con i dati del know-how aziendale a bordo.
Aggiungete, infine, anche una protezione meccanica: lo slot per il blocco Kensington, così da agganciarvi un cavo d’acciaio per evitare una facile sottrazione fisica.

Strepitoso, per un Ultrabook, avere tali sistemi di sicurezza una volta implementati solo su workstation top class.

Particolari e gravi aspetti negativi non ne ho trovati, l’unico dettaglio che non mi è piaciuto particolarmente è la capacità di evidenziare le ditate: date un’occhiata alla galleria e capirete di cosa sto parlando.
Questa bontà d’insieme era ovvio si riflettesse sul prezzo che può lambire il paio di migliaia di euro chiavi in mano.
Certo, se scegliete opzioni meno elitarie potreste risparmiare qualcosa, tuttavia avere questo livello di protezione fa dell’Ultrabook U772 la bestia da battere per i vari competitor sul mercato.

Risulta poi molto comodo da trasportare, dona relax e comfort nell’uso in daily visto lo schermo opaco, porta una buona digitazione nonostante il profilo basso dei tasti, potete espanderne le possibilità d’uso mediante la docking station (aggancio sulla fessura inferiore), permette videochat soddisfacenti, ha un buon feeling al tatto e tramite la connessione 3G/4G integrata potete usarlo dove volete senza essere costretti ad attivare il Wi-Fi del vostro telefono (rischiando l’autonomia di quest’ultimo per pochi minuti di connessione web/posta).

Direi che tale Ultrabook riassume l’esperienza Fujitsu e ne racchiude alcune chicche molto interessanti.
Bravi davvero, sono riusciti a farmi rivalutare ed apprezzare un segmento che prima di questo U772 non mi attirava granchè!

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