Dell Precision M4600: recensione completa

Su questo notebook che esplora la fascia alta di Dell (è il fratellino minore del modello M6600), all’interno della famiglia dedicata ai professionisti in movimento, già abbiamo creato degli approfondimenti per voi e precisamente abbiamo già pubblicato:
unboxing
galleria fotografica
parziale smontaggio
come rendere ULTRA le performance
che vi consiglio di tenere sott’occhio in quanto non riporteremo nulla di quei pezzi nella recensione, visto che vogliamo snellire il testo a seguire.

Dopo lo stacco trovete le specifiche nonchè l’analisi di questo computer.

Eccoci in un rapido passaggio video dove riassumiamo le nostre più importanti considerazioni in merito a questo M4600, interessante elemento della fascia alta di Dell di questo inizio 2012.
Il computer è un ottimo compromesso tra potenza e completezza d’insieme e così, prima d’addentrarci in analisi più approfondite, mi sembrava interessante mostrarvi un sunto del nostro pensiero su questo device.

 

 

 

Specifiche

Per quanto riguarda questo aspetto potremmo anche copiaincollare qui gli attuali dati, tuttavia vi rimando al sito ufficiale rammentandovi che la versione di computer da noi analizzata era dotata di Windows 7 Ultimate SP1 supportato da Intel i7-2920XM, disco SSD da 256 GB, 8 GB di memoria RAM nonchè la scheda grafica nVidia Quadro 2000M.
Come ogni Dell che si rispetti anche qui il cliente ha una buona libertà di personalizzare la macchina che acquista, il listino parte dai 1119 euro IVA esclusa fino superare di poco i 4500 euro a seconda di quanto “full optional” lo andate a scegliere.

Insomma, comunque una bestiola costosa se la si raffronta ai 9100 euro max richiesti per M6600!

Dimensioni, linea, design

In questo caso parliamo di un portatile di dimensioni corpose, sebbene dotato di display da 15.6″ con una risoluzione 1920×1080: anche se personalmente preferivo la definizione 1920×1200, posso comprendere che tale scelta serva a contenere i costi (i pannelli FHD sono meno costosi perchè più diffusi) e, tutto sommato, l’approvo per uniformare il più possibile il panorama degli schermi.
Risulta comunque essenziale da evidenziare che tale schermo esiste anche, come optional, in versione IPS e touchscreen (con relativa penna al seguito a cui però manca un alloggiamento nel corpo del computer).
In sostanza avrete quindi anche la possibilità d’avere una tavoletta grafica da 15,6″ a portata di mano, quello che però è un po’ strano è capire realmente chi userà tale optional visto che non risulta di facile utilizzo. Immagino possa risultare utile in caso d’uso “sportivo” e saltuario ma per sessioni prolungate ritengo sia molto più usabile una soluzione Wacom da tavolo.

La macchina in questione pesa poco più di 3 Kg, 3160 grammi ad esser pignoli, quindi può essere ancora considerata come come computer portatile e non soltanto portabile, ma tenete a mente che è studiata -per ingombro, peso e consumi- per essere un desktop replacement e non un portatile per la lettura delle mail in aereo.
Sicuramente un bel desktop replacement, ma con le controindicazioni del caso: se aggiungete al vostro trasporto anche l’alimentatore dovete però considerare un peso complessivo che è di quasi 4 Kg.
Il tutto è più compatto, ovviamente, del fratello M6600 tuttavia mantiene la solita immagine massiccia che, come vedete, si ripercuote anche sul peso: sia questo un fattore positivo o meno dipende dai vostri usi, a me piace, ma si va a gusto personale.

Per quanto riguarda il design trovo che sia serioso ma discretamente curato nei dettagli, negli allineamenti ed oltre a quanto già osservato nell’articolo della galleria fotografica, trovo importante segnalare la solidità delle cerniere poste alla base del display: dato il relativo spessore sembrano in grado d’affrontare ben più del classico uso da ufficio ma non potendo eseguire dei crash test non posso fornire una certezza matematica.
In ogni caso l’apertura del display raggiunge quasi l’angolo piatto, tenetelo presente anche se in questo caso è un dato che perde leggermente d’importanza.

La qwerty integrata non risulta dotata del design attualmente molto in voga, ossia quello ad isola, ma mantiene la digitazione molto comoda, silenziosa e precisa nonchè morbida anche nell’uso veloce.

Nota positiva avere la tastiera retroilluminata, al buio è utilissima vista la potenza e la regolabilità d’insieme.
Nota dolente in merito alla finitura estetica, come visibile QUI, poichè la sua flessione ne pregiudica la buona valutazione almeno dal punto di vista estetico; sarà una svista, chiamatela come vi pare, ma è un peccato che in Dell si perdano su questi dettagli.

Buono il touchpad, anche se, visto lo spazio a disposizione, mi sarei aspettato qualcosa di più ampio.

Come sempre, comunque, è un aspetto molto personale sul quale diamo solamente qualche impressione, potete tranquillamente giudicarlo da voi vista l’ampia serie di immagini pubblicate.

Autonomia, batteria, alimentatore

Il modello in questione può portare in dote batterie a 6 e 9 celle (da 87 e 97 Wh), nel caso di processori XM viene consigliata quella da 97 Wh, batterie quindi più che sufficienti per far lavorare l’utente circa 6 ore.
Abbiamo particolarmente controllato l’aspetto derivante l’uso di prodotti più business oriented che appartenenti al settore entertainment, come potrebbe essere la riproduzione di contenuti a 1080i50 di una Canon HF-S21, tuttavia ritengo che anche con un uso più massiccio delle risorse energetiche possiate ritenervi in grado di far vivere la macchina -lontano da una presa a muro- almeno 4-5 ore (scenario d’uso tipicamente riconducibile ad un contesto quale la fruizione di materiale multimediale).

In ogni analisi, comunque, si considera sempre una soluzione di medio carico.
In caso di carico di stress potete avere comunque circa 2.5 ore di autonomia, quindi con l’unità in condizione di lavoro massimo; dato interessante visto che, personalmente, non avrei scommesso più di 90 primi di durata.

L’alimentatore è da 180 W, ergo i tempi di ricarica sono sufficientemente stretti da permettersi una ricarica pressochè completa in poco più di 2 ore.
Non ho notato particolare surriscaldamento di questo componente, buona cosa.

BIOS

In questo caso, a differenza di tanti altri computer che ci son passati tra le mani, non abbiamo notato le limitazioni tipiche dell’ambito notebook, in questo esemplare troverete qualche chicca interessante, soprattutto perchè a bordo avete l’autenticazione possibile tramite impronta digitale.

Nello spezzone video a seguire mostriamo rapidamente la configurabilità del BIOS.
Come si può apprezzare dal filmato lo spazio di manovra, in questo caso, è molto ampio visto che gli elementi attivabili/disattivibili da parte dell’utente coprono praticamente tutti gli aspetti configurabili su un notebook.

Già che c’eravamo mostriamo anche i tempi di boot/spegnimento della macchina stessa, molto validi anch’essi considerando l’abbondanza di software preinstallati configurati in autoavvio.

 

Connettività

Dalla scheda tecnica -le specifiche le trovate linkate sopra- si può dedurre già sulla carta che sul computer in questione ci sono tutte le connessioni necessarie.
Le abbiamo riportate anche nell’analisi presente in galleria, ma è importante sottolineare la presenza di DisplayPort e di HDMI (oltre alla VGA) poichè grazie alla scheda video integrata vi si fornisce la chance di sfruttare tale computer come motore del vostro centro d’intrattenimento domestico come vi si offre la possibilità di affiancargli un paio di monitor extra per una capacità di lavoro senza eguali.

Avete persino 2 porte USB 3, praticamente avete tutto quanto possa risultare necessario nell’uso di un portatile visto e considerato che il device in analisi ha pure il drive ottico masterizzatore CD/DVD.
Non gli manca il Blu-ray e nemmeno il relativo masterizzatore, tuttavia sono un optional del valore di 440 euro.

Grazie alle foto abbiamo ripreso la posizione delle singole porte, anche utilizzando comunque pendrive di un certo spessore come le Kingston DT310 e DT Ultimate G2 non ho riscontrato problemi d’inserimento e/o interferenza. Buona cosa visto che si trova a bordo anche una combo USB/eSata.
Ad oggi è in arrivo sul mercato la penna USB 3 targata HyperX (noi l’abbiamo già e la useremo per sostituire il paio di penne di cui sopra, spacchettamento e galleria già sono online) che c’ha fatto notare la mancanza di capacità di sfruttarla a fondo da parte della macchina in questione: la penna è in grado di usare una banda di 120/250 MBps mentre su questo portatile, se testata, non supera il valore di circa 80/210 MBps sempre in scrittura e lettura.
Poco male, sarà la prima sul mercato a toccare questi picchi, tuttavia è un peccato da segnalare.

Sulla cornice del display c’è una camera integrata in grado di registrare filmati in FHD, capace di soddisfare praticamente la totalità d’utenti con la possibilità d’essere utilizzata per le videoconferenze.
Questo computer può anche gestire sorgenti audio extra, tuttavia è dotato di microfono e audio già integrati per non esser costretti a portarsi appresso cuffie o microfoni supplementari.

Espandibilità

Sul computer in questione ci si può divertire con buona facilità: abbiamo una discreta capacità di manovra e possiamo andare a modificare diversi dettagli anche se usualmente sarà riservato all’utente la gestione di RAM e HDD visto che il resto, di norma, lo si ordina direttamente presso Dell.

Come visibile dai video focus dedicati, accedere al vano interno è discretamente facile per poter procedere all’inserimento di un disco più capiente da 2.5″ e 9.5 mm, come potrebbe essere il Western Digital Caviar Black da 1 TB (QUI trovate quanto pubblicato sul modello da 750 GB, a breve faremo alcuni focus anche sul taglio maggiore).
Possiamo anche inserire un SSD sostitutivo, sempre nel taglio da 2.5″, ma considerate la possibilità di acquistare quello di serie che fornisce prestazioni all’altezza del marchio.

Gestione GPU

Questo computer non nasce per giocare, la sua destinazione d’uso principale è e resta l’ufficio con tutte le possibili declinazioni entertainment, e la macchina è palese rimanga indirizzata in questo modo.
La stessa fascia di prezzo cui appartiene fa intendere che non si tratta di qualcosa nato per scopi videoludici, giusto per essere onesti: in questo caso è un notebook dotato di grafica professionale e sarebbe uno spreco usare tale hardware per dei semplici videogiochi soprattutto in virtù del fatto che i driver per schede Quadro non sono ottimizzati per supportare adeguatamente i videogames.
In questo caso la scheda 2000M è il meglio che potete andare ad inserire, credo abbiano scelto di non rendere acquistabile la 4000M (così, per fare un esempio) essenzialmente per costringere l’utente a portarsi a casa il modello M6600 se si è particolarmente bisognosi di potenza di calcolo.
Sia quel che sia non è male, come vediamo tra qualche riga.

Abbiamo voluto far girare il classico trio di benchmark targati Unigine, così eccovi i risultati:

valori che comunque attestano una buona resa anche nel momento in cui volessimo farci girare qualche titolo dal peso medioalto visto e considerato l’interessante punteggio totalizzato su Sanctuary e Tropics.
I 12 fps di Heaven confermano infatti che solo sui giochi caratterizzati da grafica pesante la Quadro 2000M (occhio alla dicitura presente negli screenshots, il sistema erroneamente ha identificato la scheda Intel HD come autrice di tali risultati come si vedrà più avanti grazie a Cinebench) arranca e si realizza il perchè sarebbe meglio prevedere l’inserimento anche della 4000M che anche in caso di rendering 3D è più reattiva.

Gestione HDD

Poco sopra abbiamo indicato il fatto di avere un SSD da 256 GB, precisamente è targato Samsung.
Il tutto dialoga mediante connessione Sata2, a seguire gli screenshots.

Ecco i risultati di Atto (circa 268 MBps in lettura e 258 MBps in scrittura):

mentre questi son quelli registrati grazie a As SSD:

grazie ai quali si evince l’ottima usabilità nel quotidiano del computer in analisi ed anche in condizioni di lavoro stressante.
I risultati non sono confrontabili con quelli totalizzati da Kingston HyperX, tuttavia sono interessanti per essere usciti da un’unità di serie Sata 2: per l’uso quotidiano, viste le prestazioni della macchina, direi che hanno fatto una scelta valida.

Terminiamo questa analisi dell’SSD del M4600 con la visione dei risultati registrati da CrystalDiskMark, utily che ci permette di vedere come si comporta in caso d’utilizzo di dati comprimibili e non:

sono numeri decisamente sopra la media dei portatili in circolazione, mostrano in sostanza il comportamento del disco a stato solido in condizioni d’uso al limite.

Terminiamo l’analisi della sezione con la visione di CrystalDIskInfo che in questo caso non ci assiste per la lettura della temperatura:

che abbiamo eseguito a manina (ah… i cari vecchi metodi) e con un termometro laser (ah… i nuovi strumenti) leggendo una media di 40°C in caso di carico medio ed un picco di 45°C in caso di stress.
Direi che tale aspetto può considerarsi come ottimale, non dovrete preoccuparvi della freschezza del disco di sistema.

Monitor integrato, gestione temperature

Come detto nei filmati relativi a questo prodotto, il display ha una risoluzione nota come Full HD quindi in grado di mostrare filmati in alta qualità senza la presenza di invadenti bande nere.
Ringrazio Dell per aver scelto una finitura opaca del pannello, questa chicca rende il computer perfettamente usabile in mobilità oppure in quei contesti dove l’illuminazione non è correttamente studiata.
Il portatile è acquistabile con pannello da 1366×768 o con quello Full HD in esame durante questa recensione: sicuramente è meglio il secondo, il primo è scarsissimo già su portatili compatti (figuriamoci su un 15.6″), tuttavia avrei preferito vedere come definizione di base 1600×900 che per molti che conosco è ancora una desità ottimale su un 15″.
Con il FHD su schermi tipicamente da laptop si ha una lettura ottima, ma ci vuole una buona vista per cogliere tutto senza usare lo zoom.

Non sarà specifico per la grafica, per quello c’è l’U2711, ma il suo lavoro lo fa comunque bene vista la necessità di supportare contesti vari ed eventuali.
La stessa fedeltà ai colori risulta buona se rimanete entro i 160° circa, mentre se vi avvicinate ai 170° limite i colori non sono più perfettamente riportati, quindi decisamente meglio della media dei portatili in circolazione: la variazione indesiderata dei colori si avverte specialmente quando ci si sposta sull’asse verticale e verso il basso mentre lungo gli altri tre versi non si presentano fastidi particolari (e.g. tipo la presenza di colori slavati).
Ciò determina una perfetta usabilità del prodotto anche in contesti di lavoro in team.
E brava Dell, buona scelta davvero.

Per chiudere questo stralcio è corretto menzionare la gestione della temperatura, il punto più caldo (nell’ottica di un uso tradizionale) di questo portatile è presente nella parte sinistra della qwerty con un valore di picco di 38.7°C totalizzando quindi un’ottima valutazione sull’impressione d’uso del notebook.
L’insieme procio+grafica, se spremuto al massimo, rende necessario un discreto volume d’aria per procedere alla corretta ventilazione della macchina in caso -solo e soltanto- d’uso pesante: abbiamo registrato con un termometro esterno i 51.6°C in uscita dalla griglia posteriore quando il sistema è alla frusta ed il rientro verso temperature inferiori avviene in tempi contenuti dal termine della condizione di stress (usualmente in circa 30-40 secondi se la ventola non è ostruita).
Dato lo spessore, secondo me, la dissipazione è correttamente realizzata visto che non necessita di particolari inclinazioni del piano del notebook per garantire il corretto afflusso d’aria al sistema.

In definitiva consiglio di posizionare la macchina, quando la si vuol sfruttare a fondo, su un piano rigido che permetta una buona ventilazione alla parte inferiore, così da mantenere sempre ottimali le temperature d’esercizio ma senza preoccuparsi dell’acquisto di eventuali basi d’appoggio (tanti marchi ne producono a partire da Logitech).
Altro punto a favore.

Gestione CPU, prestazioni

Windows 7 consegna un valore di 5.8 a questa macchina:

dove l’elemento “peggiore” è rappresentato dalla scheda grafica nVidia. Lo stesso Windows riconosce tale collo di bottiglia al quale consegna una valutazione media di poco inferiore al 6 (su un massimo di 7.9, va ricordato).
Direi che è un’altra prova che conferma le impressioni d’uso finora raggiunte, procediamo quindi oltre.

Per quanto riguarda la CPU parliamo di un Intel i7-2920XM con 8 processori (sono threads, ad essere pignoli, ma non cavilliamo) visti dal sistema operativo che, di norma, si clocca sul valore di 2.5 GHz ed è in grado di rimanere fresco anche in caso di particolare stress, ma con la facoltà di overcloccarsi fino a 3.5 GHz se necessario.
Consideratelo comunque come un eccellente procio di lavoro e affidabile: risulta essere fedele alle richieste di Windows, valido quindi per operazioni quotidiane e carichi di lavoro notevoli visto che sopra di lui c’è solo il 2960XM (se comprate adesso la macchina è probabile trovete quest’ultimo dato che il 2920XM è la “vecchia” punta extreme del settore mobile di Intel).

L’abbiamo testato, il procio Intel a bordo, con diversi tool tra cui HyperPI, in merito al quale riportiamo lo screenshot relativo al tempo di acquisizione di 32M di elementi a 24 iterazioni su SSD:


e, come visibile, è considerabile come un eccellente risultato visto che che può battere processori prima destinati al solo panorama desktop, rappresenta quindi una soluzione adatta a coloro i quali chiedono prestazioni sopra la media.
Insomma, su un portatile sarà difficile fare di meglio (per l’attuale generazione di proci, ovvio).

Per capire come abbiamo raggiunto tali prestazioni consiglio di leggersi l’approfondimento linkato in testa (ULTRA performance) e dare un’occhiata a come eliminare il core parking di Windws 7.

Vediamo ora cosa ci mostra AIDA64:

il quale ci permette di verificare la stabilità del sistema che ci troviamo tra le mani, arrivando a comprendere come si comporta tale unità se messa sotto stress per un tempo variabile, normalmente una mezz’oretta.

In pratica si dimostra come tale Precision M4600 sia in grado di supportare perfettamente sessioni specifiche con carichi elevati di lavoro vista la robustezza fisica d’insieme e vista la tenuta in condizioni di esercizio impegnative: potete quindi tenerlo acceso tutto il giorno chiedendogli di lavorare spesso in condizioni di stress.
Lo considero un altro punto positivo.

Questa impressione ci viene anche confermata da Cinebench 11.5:

elemento di benchmark che ci conferma quanto sopra esposto visti i valori totalizzati da GPU e CPU.

Conclusioni

Il layout del computer è ordinato, completo di tutto quanto possa risultare necessario nell’uso di un portatile business in condizioni di lavoro anche stressante.
L’unità, dunque, si conferma essere una buona workstation mobile: personalmente la consiglio a tutti quelli che vogliono prestazioni senza compromessi, ma in un form factor più compatto rispetto M6600.
Quest’ultimo è migliore per ampiezza dello schermo e per potenza visto che a bordo potete metterci pure una 5010M.

In ogni caso l’assemblaggio è discretamente curato, anche se il design è serioso non ci si annoia a guardare le linee del computer.
Personalmente avrei scelto di occultare meglio la cerniera del display poichè quella plastica stona leggermente con la lega di alluminio-magnesio che caratterizza il resto dell’estetica, ma bisogna capire che la parte dedicata alla “valutazione superficiale” di questo computer non è posta granchè in considerazione esattamente come su una Nissan GT-R, a differenza di una Carrera S (stesso segmento e fascia di prezzo d’appartenenza), non si bada ai fronzoli ma alla sostanza e con questa filosofia si produce una macchina con prestazioni entusiasmanti anche se dotata di qualche peccatuccio d’assemblaggio.
Nello specifico mi riferisco alla tastiera che si flette di circa 1-2 mm e a certi allineamenti del palmrest (chiamatelo poggiapolsi, se preferite, è la zona “morta” intorno il touchpad e sotto la qwerty+tastierino) e dei fianchi del laptop.

Per il resto c’è una webcam più che valida e l’aver integrato una serie di microfoni permette all’acquirente di effettuare videochat con ottimi risultati; a bordo, inoltre, trovate Dell Webcam Central, un software che vi permette di personalizzare questo aspetto, tanto da potervi regalare anche effetti visivi extra.
Metti che state in giro per lavoro potreste far divertire a distanza il vostro pargolo travestendovi in tanti modi!

Infine ricordiamo la totale similitudine estetica con il predecessore M4500, da più parti (su internet e da miei amici/colleghi) elogiato per la sua validità, anche se rispetto a questo risulta un pochino più “allungato” in virtù della scelta in merito al display 16:9.

Vi abbiamo riassunto le prove, le nostre impressioni nonchè i pro ed i contro: se però avete domande/dubbi ulteriori potete sottoporceli, se riusciamo a dipanare alcune nebbie sarà nostra premura rispondervi.

A breve arriveranno altri focus, restate con noi mi raccomando!

 

 

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