Leggo con disappunto un promemoria che ho trovato in casella: riguardava la suddivisione del mercato nelle varie declinazioni di Android.
Un mesetto fa tale suddivisione era incentrata per circa il 30% su Android 1.5, altrettanto sull’1.6 e il rimanente essenzialmente su Android 2.1: considerate questo riepilogo con una definizione dei percentili di tipo spannometrico.
Ora noto che tale suddivisione è ulteriormente peggiorata con circa metà del parco telefoni ancorata alla versione 2.1 e il resto visibile come in figura.
Ovviamente ora sta iniziando l’avanzata di Android 2.2 e ben presto arriverà anche il 3.0 portando una situazione già precaria ad una ancora più grave.
Quando Google capirà che è ora di creare maggiore unione tra le versioni?
Sarebbe semplice: basterebbe strutturare gli update in maniera centralizzata (caspita, Google che vive di cloud è strano non l’abbia capito) e far sì che con l’installazione dell’aggiornamento non si perdano i dati.