Su questo barebone che esplora la fascia medioalta di Shuttle e pensato per la creazione di mini PC in grado di fornire ottime soddisfazioni, già abbiamo creato degli approfondimenti per voi e precisamente abbiamo pubblicato:
– unboxing
– galleria fotografica
– gestione BIOS
– videoguida allo smontaggio dell’insieme
che vi consiglio di tenere sott’occhio in quanto non riporteremo nulla di quei pezzi nella recensione, visto che vogliamo snellire il testo a seguire.
Dopo lo stacco trovete le specifiche nonchè l’analisi di questo computer.
Eccoci in un rapido passaggio video dove riassumiamo le nostre più importanti considerazioni in merito a questo barebone SH67H7, elemento di fascia medioalta della gamma Shuttle.
Tale prodotto è decisamente interessante quando lo si considera sia per scopi semplici sia videoludici, prima però di scendere in dettagli vi mostriamo un sunto del nostro pensiero.
Specifiche
Per quanto riguarda questo aspetto potremmo anche copiaincollare qui gli attuali dati, tuttavia vi rimando al sito ufficiale rammentandovi che la versione di computer da noi analizzata era dotata dell’alimentatore opzionale da 500 W: lo trovate tra gli accessori, QUI per essere precisi
Tale accessorio è necessario se volete puntare all’installazione di una scheda video discreta, tipo la nVidia 670 che abbiamo inserito noi.
Dimensioni, linea, design
In questo caso parliamo di un barebone, quindi di un parallelepipedo cui è stato inserito all’interno il minimo indispensabile per dare vita ad un computer.
Sempre sul sito ufficiale sono riportate le dimensioni ed il peso, nonchè altri dettagli.
Per quanto riguarda il design, secondo noi, è abbastanza rigoroso ma sobrio vista la colorazione nera e la finitura metallica della stessa.
Ottima scelta, poi, occultare dietro pannellini apribili sia le porte frontali, sia l’eventuale drive interno (tipicamente quello ottico, per farsi un’idea): come potete vedere dalla galleria fotografica parliamo di un design con qualche linea tondeggiante sul frontale ma essenzialmente semplice e facilmente inseribile all’interno di moltissimi contesti.
Il tutto può quindi funzionare come complemento d’arredo in soggiorno, in camera da letto, in ufficio senza particolari differenziazioni.
Visto l’ampio numero di scatti fotografici e data l’abbondanza di video non penso serva aggiungere altro poichè potete farvi facilmente un’opinione in merito.
Trattasi di un aspetto molto personale sul quale diamo solamente qualche impressione.
BIOS
In questo caso l’essere un mini PC non implica una richiesta di particolari sacrifici in termini di personalizzazioni.
Molto bene, quindi, anche questo aspetto e vi rimando al link soprastante per eventuali approfondimenti.
Connettività
Dalla scheda tecnica -le specifiche le trovate linkate sopra- si può dedurre già sulla carta che sul computer in questione ci sono tutte le connessioni possibili anche se, causa form factor, c’è carenza di porte.
Risulta importante sottolineare la presenza di HDMI, oltre alla DVI, che vi garantisce l’impiego in contesti multimediali come il salotto ed in abbinamento ad amplificatori e/o sistemi multicanale vista la presenza di un’uscita audio ottica.
In sostanza avete porte sia USB 3 che le vecchie USB 2 (anche frontali); grazie alle foto abbiamo ripreso la posizione delle singole porte, pure utilizzando pendrive di un certo spessore come le Kingston DT310 e DT Ultimate G2 non ho riscontrato gravi problemi d’inserimento e/o interferenza. Buona cosa visto che in questo modo si possono sfruttare le porte senza usare una prolunga su ognuna.
Ad oggi è presente sul mercato la penna USB 3 targata HyperX che c’ha fatto notare la bontà del barebone in analisi: la penna è in grado di usare una banda di 120/260 MBps e su questo elemento, se testata, s’allinea a tale richiesta raggiungendo valori simili (119/263 MBps) come ci testimonia Atto:
nonchè la lettura delle rilevazioni mediante CrystalDiskMark di dati comprimibili e non:
Procediamo speditamente oltre e, molto soddisfatti, diamo uno sguardo al rimanente.
In questo caso abbiamo tra le mani un computer di tipo barebone, ossia un sistema dotato di:
– chassis
– scheda madre
– cavetteria necessaria
– alimentatore
Ciò che viene quindi ad essere necessario è l’avere in testa il compito, o le mansioni, che si desidera affidare allo Shuttle in analisi.
Personalmente ho testato numerosi SSD e dischi meccanici, processori e schede grafiche, RAM e lettori ed è per questo che cercheremo di fare un minimo di chiarezza su cosa andare a scegliere per meglio configurare il tutto.
Quando andate a creare un mini PC, generalmente, lo fate per 3 destinazioni d’uso principali:
– ufficio
– media player
– gaming PC da salotto
a meno di particolarissime eccezioni.
Per il primo caso nessun problema, vi basterà inserire un Intel i5-3470 con 4 GB di RAM Shuttle (spacchettata e fotografata) con un qualunque disco meccanico anche di fascia easy (e.g. WD Blue).
Per il secondo esempio meglio puntare su un Intel i5-3570K con 4 GB di RAM Shuttle (spacchettata e fotografata) con un qualunque disco meccanico anche di fascia easy (e.g. WD Blue) o di fascia più elevata (e.g. WD Black).
Per l’ultimo esempio si può scegliere di ottimizzare il budget e puntare su un Intel i5-3470 con GTX 670 a bordo ma si consiglia un SSD anche senza puntare per forza ad un top di gamma (e.g. HyperX SSD) oppure metterci un 3570K e sfruttare tale assieme anche per altre operazioni quotidiane.
Sicuramente, prima di scegliere quali altri pezzi aggiungere date uno sguardo anche al confronto che abbiamo realizzato tra schede video integrate di casa Intel, ossia la HD4000 VS HD2500.
Detto questo, però, dobbiamo vedere la stabilità di funzionamento di quanto creato e prendendo 3570K con GTX 670 ecco cosa ci mostra AIDA64:
nonchè condividiamo anche quanto ripreso dopo aver levato la scheda grafica discreta per usare quella integrata:
Da questi grafici possiamo apprezzare quanto l’alimentazione da 500 W sia stabile e sicuramente consigliata per un impiego più massiccio del tutto.
Lato temperature, dipende anche da quale soluzione di memoria scegliete, possiamo confermare che l’interno della macchina s’attestava sempre su una media (letta attraverso un termometro laser) di 38°C mentre l’aria in uscita dal dissipatore della CPU sui 42°C.
Assolutamente interessanti, visto che il tutto ha poco volume d’aria interno: il barebone è ben dissipato ed anche se usate una grafica di fascia medioalta non ci sono particolari problemi visto che la griglia forata laterale permette un rapido ricambio d’aria.
Abbiate solo l’accortezza di non inserirlo, quando in funzione, in un mobile chiuso così da garantirgli un ricircolo d’aria sufficiente alle sue necessità.
Per quanto concerne le prestazioni di procio e grafica, abbiamo anche fatto girare Cinebench sempre con la board discreta:
e la variante con solo l’integrata:
Tali grafici sono già stati visti durante le review dei singoli pezzi, ma il mostrarli anche in questo caso può essere utile per capire cosa ci si può aspettare dal computer SH67H7 che qui stiamo analizzando.
Conclusioni
Il layout del computer è ordinato, completo di tutto quanto possa risultare necessario nell’uso di un mini PC considerando ovviamente i pregi ed i difetti automaticamente inclusi in questo tipo di piattaforma desktop.
Il computer in questione permette una discreta capacità d’espansione, particolare importanza va data all’organizzazione interna che permette d’avere:
– PSU da 500 W
– linea PCIe x16
– linea PCIe x1
– 3 vani 3.5″ (di cui uno se si converte la baia da 5.25″)
– 1 vano 5.25″
– RJ45
oltre alle suddette uscite audio, video e dati.
Risulta facile da smontare ed assiemare, nonchè ritengo valida anche la completa cavetteria presente a bordo.
In questo caso ci sono molte variabili, come visto sopra possiamo ipotizzare almeno tre scenari d’uso diversi, e per questo vi si rammenta solo il limite dei 95 W di dissipazione richiesti per evitare noie alla CPU: essenzialmente questo barebone non va bene per l’overclock.
Per tutto il resto, vista la capacità d’occultare le porte frontali od il lettore ottico nonchè la valida gestione termica, mi sento di poterlo promuovere senza particolari remore.
Ad oggi è stato sostituito con il modello SZ77R5, che verrà recensito tra un paio d’ore, sul quale effettivamente ci sono alcune leggere migliorie che ne permettono un ancora migliore impiego.