Western Digital WD Red 3 TB: recensione completa

Abbiamo testato questa unità HDD da 3.5″ inserendola come banco di prova all’interno di un desktop caratterizzato da prestazioni di riferimento, come Zeus 1.0, tuttavia ne abbiamo provato la funzionalità anche su elementi di fascia inferiore e più comune come uno Shuttle SH67H7.
In questo modo ne abbiamo testato i limiti, visionato le prestazioni ottenibili ed ora procediamo col rendervi tutto disponibile mediante screenshots a seguire.

Vi invito a tenere sott’occhio anche l’unboxing e la galleria fotografica che abbiamo già realizzato, in questo articolo non riporteremo nulla di quanto già pubblicato così da snellire il tutto il più possibile.

Eccoci in un rapido passaggio video dove riassumiamo le nostre più importanti considerazioni in merito a questo disco rigido meccanico, elemento corrispondente alla fascia alta della gamma Western Digital per questo termine 2012.
Il device è dotato di ottime velocità di trasferimento dati e così, prima d’addentrarci in analisi più approfondite, mi sembrava utile mostrarvi un sunto del nostro pensiero su questo HDD nato per soddisfare palati esigenti ma attenti al budget.

 

Pongo l’accento sulla presenza online della review del modello WD Black da 2 TB e di quella sul WD Green da 3: la presente stesura ne ricalcherà la forma al fine di facilitarvi al meglio il confronto dei contenuti, viste le prestazioni raggiunte dal disco in esame si può ipotizzare un suo utilizzo anche come disco da prestazioni, oltre che di puro storage.

Le analisi a seguire sono state effettuate sul singolo disco, dato che le prestazioni in RAID sono strettamente connesse a:
– modello di controller usato,
– numero di dischi impiegato,
– tipologia di array composto.

Sarà comunque nostra premura realizzare un RAID0 quanto prima e realizzarvi sopra un approfondimento ad-hoc a titolo esemplificativo.
Ovviamente lo faremo girare a stress per 24 ore.

Specifiche

Vista la gamma Western Digital vi rimando al sito ufficiale così da farvi apprezzare l’ampiezza della stessa: esiste anche in altri tagli più piccoli, a partire dai 1000 GB, oltre a quello da 3000 oggetto della nostra analisi, tuttavia non posso escludere future nuove capacità.

Consumi, temperature

In questo caso i consumi sono sulla media (5 Watt usualmente indicabili come consumo in lettura/scrittura) dei dischi in commercio, risulta leggibile senza noie da parte di computer desktop e server NAS di rete visto che in funzione richiede meno di una dozzina Watt.

Per quanto riguarda la temperatura, invece, abbiamo provveduto a scrivere diversi cicli di dati su questo HDD ed al termine abbiamo raccolto le rilevazioni del caso:

Non ci saranno quindi problemi nell’uso quotidiano poichè l’unità non si scalda nemmeno sotto stress, viaggia intorno ai 30°C, come provano le schermate precedenti che rappresentano lo stato di appena acceso, quello di utilizzo standard e sotto massimo stress.

In condizioni di ventilazione correttamente studiata raggiungiamo i 29°C dopo 19 ore di stress di scrittura continua.
Eccellente.

Prestazioni

A proposito di queste ultime andiamo a darci un’occhiata da più vicino, partendo dal concetto principe che ogni test che andiamo ad eseguire viene fatto 5 volte, mentre pubblichiamo al termine solamente la schermata più significativa visto che sarebbe inutile pubblicare una miriade di screenshots.

Iniziamo con Atto che ci permette di registrare valori migliori di quanto visto con il modello Black poichè parliamo di 158/156 MBps in lettura e scrittura:


Prestazioni molto valide, quindi, per usi gravosi ma sfruttabili pure nel quotidiano come rimarcato anche da As SSD:

Grazie a questi screenshots comprendiamo come questo disco sia un valido acquisto visto che parliamo di una banda con una buona gestione di files di piccole dimensioni.
Risulta ovvio che chi ha a che fare spesso con migliaia di letture di questo tipo dovrà forzatamente puntare ad un SSD, unica nota fuori dal coro il valore d’access time di poco inferiore ai 22 ms.

In ogni caso, vista la capienza di tale unità, abbiamo pensato che potesse essere comodo eseguire anche Hyper PI così da comprendere se tale periferica risultava idonea all’elaborazione diretta dei dati ivi contenuti:

Come potete apprezzare anche voi dai tempi registrati i risultati sono quelli nativamente ottenibili dalla nostra macchina di benchmark.

Per chiudere le nostre prove ecco che testiamo l’unità anche con CrystalDiskMark, nello specifico vediamo il comportamento con dati comprimibili e non:


Troviamo conferma di quanto rilevato in precedenza, i risultati mostrano in sostanza il comportamento in condizioni d’uso al limite e per un meccanico rappresentano livelli più che buoni.

Conclusioni

Dopo aver usato questo disco in diversi ambiti, lo ritengo valido per un target d’uso medioalto e per l’impiego all’interno delle unità di rete.
Esattamente come Western Digital prevedeva al tempo della creazione di questa famiglia.

Il tutto è corredato da NASware, una gestione software che ottimizza:
– consumi
– tempo di correzione errori
– vibrazioni
– affidabilità 24/7
la quale mostra già i primi effetti benefici con la presente review.

In cima al pezzo abbiamo indicato che andremo a testare 4 di queste unità da 3 TB cad. in RAID0 in scrittura per 24h in modo da verificarne la bontà e stabilità d’uso.
Qui aggiungo che tali drives saranno distribuiti in maniera NON uniforme per quanto riguarda possibilità di aerazione in modo da capire, in caso di fan failure, come si comportano in condizioni NON ottimali.
Le 4 periferiche saranno così suddivise:
– disco 0: correttamente ventilato;
– disco 1 e 2: non perfettamente ventilati, simuliamo il posizionamento degli stessi ai margini del principale flusso d’aria di raffreddamento;
– disco 3: non ventilato, simulando il comportamento in caso d’assenza di circolo d’aria forzato.

Seguiteci per non perdervi questo ed altri focus che creeremo per voi, a presto!

 

 

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