Continuiamo ora con la recensione finale di questo capiente disco da 2.5″ realizzato da Western Digital, disegnato per il segmento medio della fascia notebook, per coloro i quali cercano un disco sì prestante ma soprattutto fresco e parco nei consumi.
Abbiamo testato questo disco inserendolo come banco di prova all’interno di un desktop caratterizzato da prestazioni di medio livello, quindi s’è deciso di condividere tutto con voi.
Come visibile anche dalla descrizione l’abbiamo provato su un Gateway FX6802, così da poterlo inserire in un contesto di media diffusione: prima di procedere con un’analisi dettagliata abbiamo pubblicato questo rapido sguardo sul prodotto che vi consiglio di vedere così da farvi un’idea più ampia sullo stesso.
Vi invito a tenere sott’occhio anche l’unboxing e la galleria fotografica che abbiamo già realizzato, in questo articolo non riporteremo nulla di quanto già pubblicato così da snellire il tutto il più possibile.
Specifiche
Vista l’ampia gamma chiamata Scorpio Blue, ovviamente di Western Digital, vi rimando al sito ufficiale così da farvi apprezzare l’ampiezza della stessa: in ogni caso il modello analizzato lo trovate QUI.
Consumi, temperature
Come vi abbiamo detto poco fa il disco è molto fresco nonchè silenzioso come si addice ad una unità di storage che fa della tranquillità la sua arma vincente. Tranquillità intesa però come quiete, non come sinonimo di prestazioni soporifere.
Di base il disco richiede poco più di 1.5 W per funzionare, quasi non si sente la sua presenza nel bilancio richiesto al sistema per girare.
Considerando la temperatura che raggiunge ne consiglio l’utilizzo in qualunque sistema si voglia impiegare lo stesso, non ci sono noie in termini d’uso nè in notebook, nè in netbook nè in desktop. Addirittura più fresco dello Scorpio Black appena recensito.
Come visibile a seguire, eccovi la temperatura letta nel nostro sistema monoventola appena l’abbiamo collegato:
mentre la seguente è la temperatura raggiunta quando messo in funzione con scrittura di dati random non intensa, quindi rappresenta il funzionamento a regime di tale disco:
ed infine quest’ultimo è il valore raggiunto quando l’unità viene messa sotto stress, ossia quando la si va a riempire integralmente saturando la banda in lettura/scrittura:
valori che esemplificano più che chiaramente che ci troviamo di fronte ad una unità ben dissipata, senza fronzoli e decisamente sfruttabile anche a livelli elevati di richieste di banda.
Insomma, buona soprattutto per notebook e/o netbook che si pretende rimangano freschi e silenziosi.
Prestazioni
A proposito di queste ultime andiamo a darci un’occhiata da più vicino, partendo dal concetto principe che ogni test che andiamo ad eseguire viene fatto 5 volte, mentre pubblichiamo al termine solamente la schermata più significativa visto che sarebbe inutile pubblicare una miriade di screenshots.
Iniziamo dal tempo di accesso che registriamo, attraverso HD Tune, essere in media di circa 17 ms, quindi discretamente buono considerando che stiamo parlando di un disco a 5400 giri. Tale valore è stato trovato facendo una media dei risultati di As SSD pubblicati più avanti, HD Tune aveva dei problemi di lettura con questo disco e francamente non abbiamo avuto il tempo di capirne il motivo e, proprio per riuscire a dedicare fruttuosamente del tempo a voi ed alle vostre richieste, abbiamo preferito tirare dritto.
Proseguiamo ora con Atto che ci restituisce prestazioni abbastanza vicine a quelle del disco da desktop modello WD30EZRS, sicuramente paragonabili a quelle di molti rotativi di competitor attualmente sul mercato:
elemento che associato all’access time di poco fa rende chiaro come questo disco non possa sostituire in tutto e per tutto il disco primario soprattutto in contesti dove le operazioni di calcolo sono critiche, come nel caso del programma Hyper PI:
ma era comunque scontato che fosse così, anche se la differenza con soluzioni migliori non è proprio enorme, anzi, ma bisogna ammetterne l’esistenza visto che parliamo di uno scarto medio -in più- di circa 50 secondi su un totale medio di una ventina di primi per portare a termine il calcolo.
Ad ogni modo l’acquirente di una soluzione come questa non sarà interessato a raggiungere prestazioni vertiginose, quindi poco male se anche risulta presente un leggero collo di bottiglia.
In ogni caso non potevamo esimerci dal testare questa unità anche con un altro software molto comodo per mostrare la bontà in scrittura random 4K, come anche nella gestione dei valori di iops, nonchè in grado di eseguire un Copy benchmark ed un Compression benchmark:
elementi, questi ultimi, che rendono apprezzabili e soprattutto applicabili i valori raggiunti dal disco anche nell’uso quotidiano dell’esemplare.
Conclusioni
Dopo aver usato questo disco sia in un portatile sia in un desktop posso affermare che sarà un ottimo compagno per coloro i quali desiderano aggiungere o sostituire una unità di storage con un’altra più fresca, dotata di prestazioni sicuramente superiori alla media dei 5400 in commercio ed anche a qualche 7200 che viene spacciato per disco ad alte prestazioni, ma che poi viene miseramente battuto.
Non può avvicinarsi allo Scorpio Black, proprio perchè destinati a due target di pubblico diverso.
Risulta un disco perfetto, ad esempio, da inserire in un netbook come l’ultimo Acer Aspire One 722 che abbiamo recensito: mantiene intatta l’autonomia e ne aumenta sensibilmente la capienza e le prestazioni.
Risulta essere anche il primo disco rotativo a 5400 che non mi fa storcere eccessivamente il naso quando si è costretti ad usarlo come disco di sistema proprio perchè finalmente degno d’essere analizzato nonchè poi sfruttato nel quotidiano.
Ultimamente Western Digital sta creando dischi mainstream molto interessanti. Questo ne è un esempio lampante.




