Synology DS411slim: recensione completa

Abbiamo testato questo disco di rete inserendolo come banco di prova in connessione con un notebook caratterizzato da prestazioni di medio livello, quindi s’è deciso di condividere tutto con voi.
L’abbiamo provata su un Acer TravelMate 5760G, così da poterlo inserire in un contesto comunque non elitario: prima di procedere con un’analisi dettagliata abbiamo pubblicato questo rapido sguardo sul prodotto che vi consiglio di vedere così da farvi un’idea più ampia sullo stesso.

Vi invito a tenere sott’occhio anche i seguenti approfondimenti che abbiamo già realizzato, in questo articolo non riporteremo nulla di quanto già pubblicato così da snellire il tutto il più possibile:
unboxing
galleria fotografica
– diverse panoramiche software (DSM, Assistant, Data Replicator, Download Redirector)

Eccoci in un rapido passaggio video dove riassumiamo le nostre più importanti considerazioni in merito a questo server di rete, elemento mid level della gamma Synology di questo inizio 2012.
Il device è dotato di velocità di trasferimento dati medioalte ma è particolare il fatto di parlare di un 4-bay esclusivo della taglia 2.5″, mi sembrava interessante mostrarvi un sunto del nostro pensiero su questa unità nata anche per condividere stampanti non dotate di connessione RJ45 e/o per creare facili punti di condivisione da remoto in una sorta di cloud personale.

 

Specifiche

Vista l’ampia gamma Synology vi rimando al sito ufficiale così da farvi apprezzare l’ampiezza della stessa.
In questo caso parliamo di un modello particolare della gamma, esiste solo nella configurazione 4-bay 2.5″ che vi mostriamo, tuttavia sul sito trovate un nutrito gruppo di “fratelli maggiori”.

Consumi, temperature, dimensioni

Come è ovvio aspettarsi il NAS in questione è dotato di sistema d’alimentazione separato, nello specifico parliamo di un alimentatore da 48W così da sostituirlo con maggiore facilità in caso di guasti o rimpiazzarlo con un UPS per una gestione elettrica indipendente da alterazioni nella tensione d’alimentazione nonchè cadute della stessa.
Di norma si accontenta di 20 Watt per funzionare, 26 W di picco se aggiungete connessioni USB, ma scendiamo anche a circa una decina in base al profilo energetico che si configura nelle impostazioni.

Abbiamo successivamente messo sotto stress questa unità, tramite benchmark dedicati che troverete più in basso, scoprendo una gestione termica ottimale visto che anche in condizioni di carico elevato non si son superati i 35.1°C sul box esterno.
L’unica accortezza è il non chiudere il NAS all’interno di uno spazio poco aerato poichè necessita di ventilazione, seppur minima, ma richiesta per la quiete termica dell’insieme.

Lo stesso presenta un box che riesce a mantenere una buona dissipazione, è presente una griglia che aiuta a migliorare questo aspetto ma prestate attenzione a non ostruire la ventolina inferiore. Ricordatevi dunque di aiutare il più possibile questa caratteristica così da allungare la vita dei componenti.

Per quanto riguarda le dimensioni esterne, prese sempre con qualche millimetro di abbondanza, corrispondono a circa 14.5x11x12.5 (h) cm per cui è confrontabile con un 2-bay 3.5″ tradizionale quanto a volume occupato.
Tali valori sono esclusivi dell’unità in questione, priva quindi di cavi (LAN e/o USB) il cui ingombro/peso può essere variabile.

Prestazioni in RAID “SHR”

A proposito di queste ultime andiamo a darci un’occhiata da più vicino, partendo dal concetto principe che ogni test che andiamo ad eseguire viene fatto 5 volte, mentre pubblichiamo al termine solamente la schermata più significativa visto che sarebbe inutile pubblicare una miriade di screenshots.

Per ogni ulteriore informazione su come il sistema riesca a lavorare e ad ottimizzare l’unione dei dischi, il RAID “SHR” è un tipo proprietario di Synology e non corrisponde agli array standard, consiglio di visitare il sito di Synology poichè già esaustivo (sarebbe inutile copiaincollare qui la medesima spiegazione) e di casi elencati già ce ne sono parecchi.

Come sempre eseguiamo diverse prove, tuttavia optiamo per l’utilizzo di una connessione diretta (via Gigabit, ovviamente):

per evitare colli di bottiglia indesiderati (switch, router o altro che potrebbero congestionarsi per motivi non facilmente prevedibili oppure hardware di classe inferiore) ed applichiamo un indirizzo APIPA.

Iniziamo quindi a vedere i risultati ottenuti grazie a NASPT:

dai quali screenshots possiamo rapidamente dedurre che la velocità in scrittura di questa unità di rete s’attesta sui 41 MBps mentre in lettura stiamo sui 79 MBps con picchi medi, rispettivamente, di 42.94 MBps e 113.76 MBps.
Considerando un utilizzo domestico, quindi cartella di rete, streaming di contenuti e spazio condivisibile su internet possiamo affermare che tale disco riesce a coprire più che abbondantemente le necessità d’uso della stragrande maggioranza degli utenti anche se nel caso specifico si può considerare l’uso pure in ambienti aziendali visto che dal punto di vista software avete a bordo DSM 4 che rappresenta un’eccellente soluzione per l’utilizzo avanzato

Continuiamo comunque a testare l’unità con LAN Test e otteniamo:

valori ottenuti variando la dimensione del pacchetto di dati trasferito e registriamo una nuova accoppiata di picchi, pari a 55.5 MBps e 78.4 MBps sempre considerando scrittura e lettura.

In pratica vediamo confermato quando ci aspettavamo con una banda di circa 80 MBps in lettura e 46 MBps in scrittura.
Direi niente male per un’unità dedicata al contenimento delle temperature e dei consumi, se la confrontate con l’elemento entry level -ossia USB Station 2– già capite che enorme balzo in avanti s’è fatto.

Prestazioni in RAID5

Provvediamo ora a rendervi disponibile la serie di benchmark relativi a questa modalità, con l’ovvia necessità di sottolineare che -a differenza del setup precedente- qui ci troviamo di fronte ad un allineamento del RAID votato allo standard de facto per quanto riguarda la ridondanza dati con protezione in caso di rottura di una unità.

Abbiamo quindi fatto girare i medesimi test specifici ed otteniamo con NASPT:

una serie di valori che poco si scostano da quelli registrati in RAID “SHR” e rispettivamente sono di 33 MBps in scrittura e 76 MBps in lettura con picchi medi, rispettivamente, di 40.04 MBps e 90.64 MBps.

Per il momento raggiungiamo la consapevolezza già ipotizzata in precedenza, ossia la più che buona soddisfazione delle necessità di una larga misura di utenti, ma continuiamo comunque a testare l’unità con LAN Test e otteniamo:


 
valori ottenuti variando la dimensione del pacchetto di dati trasferito e registriamo una nuova accoppiata di picchi, pari a 49.6 MBps e 69.4 MBps sempre considerando scrittura e lettura.

Si sottolinea quindi il sostanziale allineamento tra le due tipologie d’uso, comunque nel RAID5 si perde una manciata di MBps che pensavamo non si registrasse.

Conclusioni

Dopo aver usato questo disco in diversi ambiti, lo ritengo ambivalente per un uso domestico tradizionale e per un uso più pesante, business oriented per capirci.
Come indicato sopra è in grado di avere opzioni anche avanzate -guardarsi l’approfondimento software per una panoramica completa- come FTP o server per iTunes, ma è in grado d’essere usato con semplicità e soddisfazione anche nei contesti più comuni come la creazione di cartelle condivise o fornire supporto per lo streaming di contenuti (ad esempio: foto, video, musica).

In famiglia, quindi, sarà più che valido per fornire uno spazio condiviso tra i vari utenti e fornire loro la possibilità d’avere una grande (fino a 4 TB, volendo) zona comune dove poter memorizzare i brani che s’ascoltano, le foto delle vacanze ed i video delle feste.
Il tutto a prova di bambino, bisogna sempre ribadirlo quando necessario, poichè è sì di facile gestione ma è anche in grado di fornire protezione mediante l’applicazione di permessi restrittivi all’accesso delle cartelle.
Sia chiaro che l’implementazione di questa unità, comunque, è possibile anche in piccoli uffici poichè mediante il software integrato permette una gestione utenti/gruppi molto completa e malleabile, pronta quindi a soddisfare eventuali richieste di centralizzazione d’uso di documenti e/o media vari.

In casa/ufficio, poi, potrebbe risultare anche comodo potersi memorizzare determinati documenti ed accedervi quando si sta fuori dal tradizionale luogo di fruizione, tutto ciò è fattibile con estrema facilità quando s’installano app dedicate come le 5 varianti pubblicate da Synolosy su App Store ed installabili direttamente sul proprio smartphone.
Tale facile reperibilità è un aspetto da evidenziare come anche il buon livello delle prestazioni.

Particolari aspetti negativi non ve ne sono, come potete infatti vedere il tutto funziona a dovere e ponendo l’accento sui consumi, motivo essenziale per acquistare questa unità, si riesce ad enfatizzare il concetto di eco-friendly coadiuvando pure il risparmio energetico nel proprio ufficio.
Risulta comunque ovvio che la capienza sarà necessariamente limitata, ma con l’uso di SSD potrete sopperire al problema tentando di raggiungere prestazioni molto interessanti (come valori di input-output) visto il supporto all’inserimento di unità a stato solido.

A presto con altri prodotti Synology, restate con noi per non perderveli!

 

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