Borderlands Pre-Sequel e Storia

Inauguro questa rubrica videoludica con un protagonista da 10 e lode.
Cercherò di non essere prolisso sebbene il soggetto sia pantagruelico, ma prima qualche cenno storico.

[PS: sarò prolisso, ma vi giuro che alla fine dell’articolo metto la foto di una bella gno…ragazza.]

Gearbox non ha certo bisogno di essere presentata: la sua storia inizia con l’epico Half-Life, prosegue con Tony Hawk Pro Skater 3, Halo, Counterstrike, DUKE NUKEM FOREVER (!!!!) e Borderlands. Ogni titolo nel loro settore è stato innovativo e indelebile tutto ciò creando dei personaggi dal carisma smisurato.
Oggi mi soffermo sulla saga di Borderlands perché mancano circa 100 giorni (countdown partito) all’uscita del nuovo capitolo della saga.

L’avventura di Borderlands inizia nel 2009 con un titolo spettacolare. Appena avviato la nostalgia ci riporta al magnifico XIII (altro gioco immenso) e la sua grafica cartonata. Ci si ritrova su di un bus scaricati in mezzo al nulla assieme a dei compagni improbabili da una versione altrettanto improbabili di Otto dei Simpson (con cui condivideremo molte avventure). Proprio lì, scesi dal bus, incontreremo la mascotte del gioco: Claptrap, che sarà uno dei personaggi che conosceremo meglio in assoluto.
Borderlands è un FPS cooperativo con meccaniche da RPG. Quindi…si spara a tutto ciò che cammina, da solo o in compagnia fino a 4 giocatori e si possiede uno skill tree per customizzare secondo i propri gusti un personaggio tra i 4 disponibili. Ah, dimenticavo: sarcasmo, nonsense e sangue. Molto sangue.

Il titolo ha un’ottima giocabilità ed avvince fin dalle prime battute. Il comparto audio e video è originale, dettagliato e molto intrigante. La trama è intrigante e con dei colpi di scena interessanti. Nel complesso il titolo si è meritato un 8 pieno. Non di più perché, personalmente, non mi ha spinto molto a rigiocarlo alle difficoltà superiori o a perdermi nei meandri del multiplayer… ma ciò è dovuto al fatto che al tempo era arrivato sulla mia scrivania Borderlands 2.

L’epicità del launch trailer rende solo minimamente il capolavoro che Gearbox ha realizzato. Quando l’ho giocato non ci volevo credere, e ho continuato a non volerci credere per più di un anno. Borderlands 2 prende tutto ciò che c’era nel primo capitolo e lo estremizza. “Bazillion of guns” rende perfettamente l’idea di quanto sia vasto l’arsenale in questo titolo. Le combinazioni sono quasi infinite, abbiamo vari tipi di armi, vari costruttori, vari tier, effetti speciali, effetti unici e armi leggendarie. La storia è stupenda, i personaggi sono immensi e in generale il gioco riesce a creare nel giocatore una vera “corsa” al loot e al gear-up estrema. Il comparto grafico del è migliorato notevolmente arricchendosi di dettagli, effetti, animazioni, mostri. La storia, ricca di quest secondarie è stata espanda notevolmente con una serie di dlc che includono:

-4 campagne aggiuntive con storyline lunga
-4 ambientazioni a tema con breve storyline e skin/teste
-2 personaggi aggiuntivi
-5 skinpack
-1 nuova modalità di gioco

Una volta aggiunti tutti i dlc il gioco diventa di proporzioni bibliche. I personaggi hanno un ottimo livello di customizzazione sebbene si resti vincolati al personaggio scelto. Ho giocato borderlands 2 per un anno abbondante poiché i dlc avevano una cadenza geniale. E’ degna di nota la cosa degli ultimi 4 dlc, gli Headhunter pack che sono stati fatti dagli sviluppatori su richiesta dei giocatori che non volevano vedere il gioco “finito”. Un anno dopo. Così siamo stati accontentati e abbiamo ricevuto queste megamappe con il nostro boss, la storiella, una skin per la testa nuova e tanto altro…per 4 volte di fila.

Come si può evincere dall’intro del gioco vi è una sorta di continuità tra i due titoli sebbene Borderlands 2 non sia un sequel diretto. Avremo 4 nuovi personaggi da scegliere ma incontreremo i vecchi personaggi durante la trama. Il gioco ha una rigiocabilità immensa, le modalità di gioco che si sbloccano una volta finita la storyline principale aumentano il livello di difficoltà generale, il level cap del personaggio e migliorano la qualità del loot. Si finisce la modalità normale e si sblocca la True Vault Hunter; per sbloccare la successiva si deve arrivare al 50° livello (facilmente ottenibile con le quest principali) e terminare la storyline principale ancora una volta. A questo punto i mob hanno 4 volte la vita della modalità principale, ma ricevono 3 volte i danni quando l’effetto slag è applicato (una sorta di debuff). In modalità True e normale era solo 2 volte il danno slag. Questo cambia la modalità di gioco, bisogna farsi più svegli e cambiare arma spesso o giocare in coppia (fortemente consigliato). Finita anche questa modalità un dlc ha aggiunto la modalità Overpower dove le nostre skill e il nostro livello saranno cappate al 72 livello ma mostri e gear possono salire fino al 81 che equivale a OP9. Ogni livello di OP si sblocca terminando un percorso, abbastanza tosto, svolto al livello precedente.
Terminata quest’ultima modalità, riottenute tutte le armi e giocati tutti i dlc al massimo livello OP il gioco si può considerare FINITO. Voto personale 9.5, dieci se voglio essere meno oggettivo.
Ottima longevità, ottime musiche, ottima grafica, ottima trama e ottimo gameplay. Quasi ottimo gameplay.
Quel 0,5 che manca a Borderlands2 è nel gameplay, o meglio nella personalizzazione del personaggio. Ma è sia un pro che un contro, ora mi spiego meglio.
In Borderlands2 abbiamo 4+2 personaggi tra cui scegliere, di questi personaggi potremo cambiare le skin del corpo e della testa spaziando tra una moltitudine di colori e modelli diversi. Ma mai potremmo cambiare i tratti somatici a piacimento. Non potremo creare un personaggio di una classe con l’aspetto di un’altra e questo è un punto negativo. Diventa però un punto positivo in quanto facilità la gestione online dei personaggi, e soprattutto ci consente di “interpretare” un personaggio in questa storia. Un’esperienza diversa sia dal creare il proprio personaggio da zero come Shepard in MassEffect sia dall’interpretare uno degli assassini di Assassins’s Creed; diventa una cosa alla DragonAge2. Anche qui abbiamo 3 skill tree per ogni personaggio in cui possiamo specializzarlo e renderlo una macchina da guerra che porta morte e distruzione in varie modalità. Dopo qualche tempo si capiranno subito quali sono le combinazioni più efficaci e nel passaggio alla UltimateVaultHunterMode si cambierà totalmente lo stile di gioco e anche lo skill tree.

Tutto ciò per arrivare a parlare del futuro.
Tutti i giocatori che hanno giocato uno o l’altro capitolo stanno aspettando Borderlands 3. Ma sono gli sviluppatori stessi che hanno ammesso che per essere all’altezza del nome Bordelands 3 dovrà essere “in tutto ciò che era Borderlands 2 di più”. Quel MA ci fa capire che se dovesse arrivare sarà sicuramente un motore grafico next gen, con un’ambientazione immensa (interplanetaria forse), con le armi customizzabili, forse anche i personaggi e chissà quant’altro. Cosa fare allora nella lunga attesa? Potrebbero mai lasciare i giocatori in lacrime per uno o due anni? Ovviamente no. La risposta arriverà il 17 ottobre (così è previsto) con Borderlands The Pre-Sequel. Ciò che c’era prima del sequel. Non sono immune all’umorismo di Gearbox, mi ha strappato un ghigno anche il solo titolo.

Del titolo in arrivo abbiamo già una grande quantità di dettagli:
-Ambientazione, la base lunare della Hyperion, dopo Borderlands1 e prima di Borderlands2
-Nuove armi, elementali di ghiaccio e laser
-Gameplay nuovo: gli ambienti outdoor sono a gravità lunare
-Personaggi.

I personaggi sono 4, tutti nuovi o quasi, forse la metà, anzi no 1. Avremo infatti un ritorno di Whilhelm (un boss di Borderlands 2) e Claptrap… Finalmente potremo giocare un Claptrap (sì proprio quel Claptrap). Poi due personaggi femminili: Athena la gladiatrice e Nisha la pistolera (si, quella pistolera). Sono già stati rivelati alcuni skill tree e dei gameplay, i dettagli per i cosplay,ecc.
Con l’aumento dei personaggi femminili ci sarà anche un aumento dei cosplay, come se prima ce ne fossero pochi.

Borderlands - Cosplay

Il gioco che non sarà un vero e proprio nuovo titolo si prospetta come un’ulteriore campagna, per quanto longeva possa essere, con svariate aggiunte ma purtroppo non cambierà il comparto grafico (non sensibilmente almeno). E’ un titolo pensato principalmente per chi ha giocato gli altri capitoli ma sono fiducioso che riscontrerà un grande successo.

PS: Gearbox ha sempre dato materiali extra, video, storie sui personaggi (una love story segreta), redeem code per armi leggendarie e molto altro tramite i propri canali social. Ad esempio alcuni dei personaggi del gioco che avevano/hanno dei veri e propri account Twitter da cui mandavano inviti, regali, gossip e molto altro.
Lascio il link al canale Youtube di Gearbox Software, vi troverete tutti i trailer dei giochi più altro materiale extra riguardante il gioco e i loro altri prodotti.

https://www.youtube.com/user/gearboxsoftware/

Un saluto a tutti,
Egon Visintainer

Share This Post

About Author: Egon Visintainer

Egon Visintainer nacque nel vicino ospedale di Cles in un frizzante giorno di primavera quando ancora si poteva usare uno slittino senza dover indossare caschetti, cinture di sicurezza e soprattutto senza infrangere almeno dieci tra leggi e normative di sicurezza. La prettamente fruttifera valle lo spinse in tenera età a voler conoscere ciò che si celava oltre le sue barriere naturali che Egon rinomina "il nero cancello". Poi finalmente gli studi universitari in Storia e Civiltà Orientali gli diedero una solida motivazione per raggiungere Bologna, città in cui rimedierà una laurea dal grande carisma e dalla dubbia utilità al modico prezzo dell'immenso amore per il capoluogo emiliano. La passione per i PC lo rapì con il Commodore64 e successivamente con lo strepitoso Pentium 166 per consegnarlo nelle mani dei videogiochi irrimediabilmente. Cresciuto in un ambiente riscaldato da musica in sottofondo finisce inevitabilmente per innamorarsi anche di quella, degli strumenti che suona, degli impianti stereo, dei mixer, delle cuffie, dei radiomicrofoni e dei concerti per cui gira l'Europa. Ma il nostro fedele seguace della musica del demonio non sembrava trovar tregua e si gettò, sulle orme del padre, anche nella fotografia. La camera oscura aveva sempre avuto un fascino irresistibile sul nostro giovane redattore e la digitalizzazione della fotografia non fece che alimentare questo ulteriore amore e renderlo quasi una maledizione. Smarrito nei suoi molti amori e in preda alla fame di conoscenza il nostro prode trentino intrecciò per l'ennesima volta il suo destino con quello del valoroso Giuseppe Ragozzino e decise di seguirlo nella sua audace avventura chiamata formobiles.info e relativo network.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *