Recensione completa su Iomega StorCenter ix2

Abbiamo testato questa unità inserendola come banco di prova all’interno della nostra rete e ne abbiamo testato le prestazioni con l’aiuto di Zeus 1.0 e Shuttle SH67H7.

Vi invito a tenere sott’occhio anche i seguenti approfondimenti che abbiamo già realizzato, in questo articolo non riporteremo nulla di quanto già pubblicato così da snellire il tutto il più possibile:

unboxing

galleria fotografica

scelta dischi

demo sulla web UI

Eccoci in un rapido passaggio video dove riassumiamo le nostre più importanti considerazioni in merito a questa unità NAS 2-bay, elemento entry level di Iomega di inizio 2013.

Il device è dotato di discrete velocità di trasferimento dati e così, prima d’addentrarci in analisi più approfondite, mi sembrava interessante mostrarvi un sunto del nostro pensiero su questa unità nata per soddisfare le tradizionali necessità d’utilizzo domestico.

Specifiche

Vista la gamma Iomega vi rimando al sito ufficiale così da farvi apprezzare l’ampiezza della stessa. In questo caso parliamo del modello di NAS di fascia bassa dell’azienda, finora nota anche per dischi esterni ed elementi di rete.

Consumi, temperature, dimensioni

Come è ovvio aspettarsi il NAS in questione è dotato di sistema d’alimentazione separato (potenza massima di 36 W), così da sostituirlo rapidamente in caso di guasto, ed ottimizzato per offrire ottime prestazioni visto che in funzione parliamo di un consumo sui 21 Watt che scendono sotto ai 15 quando l’HDD è in sospensione.

Direi molto green, buona cosa.

Abbiamo successivamente messo sotto stress questa unità, tramite benchmark dedicati che troverete più in basso, scoprendo una gestione termica davvero valida visto che anche in condizioni di carico elevato non si son superati i 37.7°C sul box esterno.L’unica accortezza è il non chiudere il NAS all’interno di uno spazio poco aerato poichè necessita di ventilazione, seppur minima, ma richiesta per la quiete termica dell’insieme.

Lo stesso presenta un box che riesce a mantenere una ottima dissipazione, è presente una griglia che aiuta a migliorare questo aspetto ma prestate attenzione a non ostruire la ventolina posteriore. Ricordatevi dunque di aiutare il più possibile questa caratteristica così da allungare la vita dei componenti.

Dal punto di vista fisico è compatto, esteriormente occupa 10x19x15 (h) quindi è grosso circa 2.5 volte un tradizionale HDD esterno USB.

Prestazioni [premessa]

A proposito di queste ultime andiamo a darci un’occhiata da più vicino, partendo dal concetto principe che ogni test che andiamo ad eseguire viene fatto 5 volte, mentre pubblichiamo al termine solamente la schermata più significativa visto che sarebbe inutile pubblicare una miriade di screenshots.

L’esemplare in questione non riusciva a configurarsi che in modalità RAID1, per essere stabile e non dare errori, ma formalmente è accettato anche il JBOD che avremmo testato ben volentieri:

Per non tardare eccessivamente la pubblicazione della review abbiamo optato per pubblicarla as is, con l’accortezza di aggiornarla se e quando l’azienda ci spedirà un sample di rimpiazzo.

Come sempre eseguiamo diverse prove, tuttavia optiamo per l’utilizzo di una connessione diretta (via Gigabit, ovviamente):

Ciò al fine di evitare colli di bottiglia indesiderati (switch, router o altro che potrebbero congestionarsi per motivi non facilmente prevedibili oppure hardware di classe inferiore) ed applichiamo un indirizzo APIPA.

Avete vari modi di configurare l’unità, come sottolineato sopra noi testermo il RAID1 supponendo che in JBOD il comportamento sia grossomodo analogo.

Il RAID0, come detto già in altre occasioni, è inutilmente rischioso in caso d’uso poichè non riuscirete a sfruttarne i reali benefici dietro una singola Gigabit ma in caso di disk failure perderete ugualmente i dati presenti.

Proprio per questo motivo è meglio la modalità JBOD poichè vi permette d’usare tutto lo spazio di bordo ma non rischiate di perdere tutti i dati in caso di problemi hardware.

Poi, è ovvio, sia per voi possibile configrare l’unità come meglio credete, noi vi avvisiamo solamente.

Prestazioni in RAID1

Tale configurazione del volume può essere usata per ottimizzare la protezione dei dati visto che un disco risulta essere la copia identica dell’altro, ma dimezzate il volume sfruttabile. Prima di tutto configuriamo il volume di bordo:

Iniziamo quindi a vedere i risultati ottenuti grazie a NASPT:

Dai suddetti screenshots possiamo rapidamente dedurre che la velocità in scrittura di questa unità di rete s’attesta sui 42 MBps mentre in lettura stiamo sugli 80 MBps con picchi medi, rispettivamente, di 43.16 MBps e 114.9 MBps.

Continuiamo comunque a testare l’unità con LAN Test ed otteniamo:

Valori ottenuti variando la dimensione del pacchetto di dati trasferito e registriamo una nuova accoppiata di picchi, pari a 48.68 MBps e 79.23 MBps sempre considerando scrittura e lettura.

Prestazioni iSCSI in RAID1

Tale modalità permette la virtualizzazione di un HDD come se fosse fisicamente connesso alla vostra macchina, quindi testiamo il tutto come se fosse una periferica di simile categoria.

Iniziamo a vedere le prestazioni in lettura/scrittura con Atto, leggiamo 78/57 MBps:

Passiamo alla visione di As SSD:

Tale benchmark ci viene in aiuto essenzialmente per l’access time, pari a 1.16 ms in lettura e 10.9 ms in scrittura, e per la verifica nella gestione dei files di piccole dimensioni che mostra la natura meccanica della soluzione di memorizzazione di bordo.

Chiudiamo con CrystalDiskMark che ci permette di vedere il comportamento di questa unità di rete con l’utilizzo di dati comprimibili e non:

In questo modo vediamo il comportamento al limite e ci permette di chiudere il trio di programmi di test che ci consente di vedere in faccia le prestazioni raggiungibili in diversi ambiti.

Conclusioni

Dopo aver usato questo server NAS stressandolo nelle più disparate condizioni credo di poter confermare l’idea iniziale che m’ero fatto sul potenziale uso.

Le prestazioni sono allineate alle necessità domestiche, come anche la capacità complessiva: l’elemento in questione era in grado di gestire un paio di migliaia di GB che, sostanzialmente, corrispondono al monte dati che in media (almeno tra i miei contatti personali) possono essere utili da gestirsi in comune in una abitazione. Al massimo, su ix2, potrete gestire fino a 6 TB.

Sono però rimasto sorpreso dalla possibilità d’uso della funzionalità iSCSI, un elemento software usualmente sfruttato in azienda e per questo motivo posso azzardare anche a pensare che questa unità possa essere sfruttata in piccoli uffici per test interni e/o usi semplici visto che gestisce anche la suddivisione in elementi singolarmente dotati di user e password per meglio classificare i files e relativi privilegi d’accesso.

Tutto questo a prova di bambino e di incompetenti, poichè fissando paletti precisi minimizzerete eventuali manomissioni/accessi indesiderati.

Nota finale, a parte, è da rimarcare l’impossibilità di usare questo esemplare in modalità non RAID1 e, per questo, ci rammarichiamo di non aver ricevuto in tempo un’unità sostitutiva per completare il nostro solito round di prove. Formalmente viene offerta compatibilità anche con JBOD e RAID0.

Comunque sia, in caso di prodotti NON sample di test (ergo parliamo di canale retail standard), ho già un paio di riscontri sulla tempistica di sostituzione prodotti: si totalizzano circa due settimane dal momento in cui si evidenzia una noia software/hardware.

Direi buona cosa.

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