Se ne parla in ogni blog di tecnologia, se ne parla senza fine. Da accanito follower del mondo smartphone non posso non notare la divisione che sta creando questo argomento. È quasi una sorta di religione tanto che l’attenzione alle dimensioni nell’ultimo periodo è diventato un tema sempre valido.
Al lancio di un telefono che superi i 5 pollici si scatena l’inferno con opinioni a favore e con opinioni contro quelle che vengono in gergo definite “padelle”. Ma proviamo a fare un’analisi il più possibile oggettiva, basata sul trend di mercato attuale e sulla mia esperienza negli ultimi anni.
Quando nel 2011 fu lanciato il primo Note ero scettico a riguardo: era un misto di ammirazione e timore, pensai alla follia che era stata concepita: un display da 5.3? Assurdo. All’epoca non ero ancora intrappolato nell’abisso dell’high tech, seguivo più il mondo delle console e dei videogiochi ma da tempo lumavo l’acquisto di uno smartphone: il mio e52 meritava di essere sostituito. Mi innamorai subito del nokia lumia 800, qualcosa di nuovo e diverso. Fu il mio primo smartphone touch screen (3.7” per rimanere in tema), sostituito l’anno dopo con un lumia 920 (4.5”), e l’anno scorso con un lumia 1520.
Il salto più grosso in termini di esperienza d’uso, l’ho trovato con il primo -per ovvi motivi-, e il terzo telefono. Perché?.
Analizziamo il passaggio da 920 a 1520: è stato un acquisto fatto quasi per sfida, per la voglia di provare qualcosa di veramente ambizioso, 6 pollici sono davvero tanti. Quando mi è arrivato e ho aperto la scatola non ci credevo neanche a quanto fosse grosso rispetto al mio 920 che sembrava quasi un giocattolo al suo fianco. Mi diedi due settimane per valutare, convinto che probabilmente non lo avrei tenuto. E invece…
Invece, una volta acquisita familiarità con le dimensioni, mi permette, ad oggi, di fare tutto quello che facevo prima: meglio, con più chiarezza, e senza preoccuparmi per la durata della batteria. Non ho mai avuto tanto piacere nell’utilizzare il telefono di quanto ne ho avuto dall’acquisto del mio 1520.
La fruibilità dei contenuti, la qualità “stunning” del display fhd, la durata eterna della batteria sono cose da cui è impossibile tornare indietro. Il potersi vedere un gp di formula 1 in 3g, senza vedersi la batteria azzerata non è cosa da poco. Con i vecchi telefoni bastavano due ore di attività in treno per consumare una carica completa tra internet e qualche video.
Chiunque io conosca passato a schermi grandi non riesce a tornare indietro per l’esperienza d’uso che questi offrono: più spazio permette di alloggiare batterie enormi, di ridurre gli spessori, arrivando a prodotti con qualità estetiche e design di indubbio gusto e con un touch and feel straordinario.
Ad oggi, quel percorso iniziato da samsung è indubbiamente una parte consistente del mercato. Vedo l’evoluzione della grandezza dello smartphone come un passaggio generazionale, come un’innovazione, al pari dei processori. Sappiamo che negli ultimi due anni non ci sono state particolari e incredibili innovazioni; pertanto, la crescita di dimensione e risoluzione del display, rappresenta il normale percorso di evoluzione e miglioramento complessivo di un prodotto.
Google stessa mi ha molto stupito quest’anno, stravolgendo la linea di Nexus , cercando di occupare la fascia alta del mercato senza rinunciare a nulla, a differenza del passato: una linea che e mantiene l’obiettivo di far rimanere la gamma Nexus una sorta di prodotto esperimento e si orienta in questa direzione con i suoi 5.95”. Ormai tutti i produttori strizzano l’occhio a questa categoria di prodotti: la stessa Apple non ha potuto esimersi dall’inserire un modello phablet nella sua gamma. Con il suo volume di vendita e la sua visibilità del marchio, che per molti rappresenta il top assoluto, questo tipo di prodotti assumerà una percentuale di diffusione ancora più alta.
Chi viaggia avrà notato che, anche in Europa, si utilizzano moltissimo telefoni di dimensioni notevoli. Negli ultimi due anni ho avuto il piacere di visitare Londra e Barcellona: ho visto moltissimi phablet, e sappiamo che il trend in Oriente è tutto in questa direzione.
Personalmente, da utilizzatore di phablet, e da appassionato di questo mondo, non posso non vedere un futuro che spinga sempre più su una diagonale minima attorno ai 5” eliminando, via via, ciò che sta sotto. Credo che alla fine dei conti, noi consumatori avremo di fronte prodotti sempre più completi.
Pensandoci bene , è un po’ quello che è successo ai televisori.