Buffalo LS-XL LinkStation Live (1 TB): recensione completa

Abbiamo testato questo disco di rete inserendolo come banco di prova in connessione con un desktop caratterizzato da prestazioni di medio livello, quindi s’è deciso di condividere tutto con voi.
Come visibile anche dalla descrizione l’abbiamo provato su un Panasonic Toughbook CF-53 (ed anche su un Acer TravelMate 5760G), così da poterlo inserire in un contesto di media diffusione: prima di procedere con un’analisi dettagliata abbiamo pubblicato questo rapido sguardo sul prodotto che vi consiglio di vedere così da farvi un’idea più ampia sullo stesso.

Vi invito a tenere sott’occhio anche i seguenti approfondimenti che abbiamo già realizzato, in questo articolo non riporteremo nulla di quanto già pubblicato così da snellire il tutto il più possibile:
unboxing
galleria fotografica
tour software

Eccoci in un rapido passaggio video dove riassumiamo le nostre più importanti considerazioni in merito a questo NAS di Buffalo, elemento entry level di questo termine 2011.
Il disco di rete è un ottimo compromesso tra prestazioni, configurabilità e prezzo, così prima d’addentrarci in analisi più approfondite, mi sembrava interessante mostrarvi un sunto del nostro pensiero su questo device.

 

Specifiche

Vista l’ampia gamma Buffalo vi rimando al sito ufficiale così da farvi apprezzare l’ampiezza della stessa: in ogni caso il modello analizzato lo trovate anche nei tagli da 2 e da 3 TB, tuttavia non è escluso che in futuro possano arrivare ulteriori capacità.
Le prestazioni sono stabili, scegliere un modello oppure un altro è soltanto un fattore dovuto allo spazio di cui si necessita.

Consumi, temperature

Come è ovvio aspettarsi il NAS in questione è dotato di sistema d’alimentazione separato, nello specifico parliamo di un alimentatore da 18W così da sostituirlo con maggiore facilità in caso di guasti o rimpiazzarlo con un UPS per una gestione elettrica indipendente da alterazioni nella tensione d’alimentazione nonchè cadute della stessa.
Di norma si accontenta di una decina di Watt per funzionare, ma scendiamo anche a meno della metà in base al profilo energetico che si configura nelle impostazioni.

Abbiamo successivamente messo sotto stress questa unità, tramite benchmark dedicati che troverete più in basso, scoprendo una gestione termica ottimale visto che anche in condizioni di carico elevato non si son superati i 36.6°C sul box esterno.
L’unica accortezza è il non chiudere il NAS all’interno di uno spazio poco aerato poichè necessita di ventilazione, seppur minima, ma richiesta per la quiete termica dell’insieme.

Lo stesso presenta un box che riesce a mantenere una buona dissipazione, sui lati è presente una griglia che aiuta a migliorare questo aspetto. Ricordatevi dunque di aiutare il più possibile questa caratteristica così da allungare la vita dei componenti.
Potete riporlo in orizzonale oppure in verticale, non gli cambia nulla.

Prestazioni

A proposito di queste ultime andiamo a darci un’occhiata da più vicino, partendo dal concetto principe che ogni test che andiamo ad eseguire viene fatto 5 volte, mentre pubblichiamo al termine solamente la schermata più significativa visto che sarebbe inutile pubblicare una miriade di screenshots.

Il range di test può avere durata variabile, abbiamo fatte alcune prove in serie così da occupare circa una giornata abbondante di uso continuo:

anche per vedere quanto stabile fosse il device in esame.

Come sempre eseguiamo diverse prove, tuttavia optiamo per l’utilizzo di una connessione diretta (via Gigabit, ovviamente) per evitare colli di bottiglia indesiderati (switch, router o altro che potrebbero congestionarsi per motivi non facilmente prevedibili oppure hardware di classe inferiore) ed applichiamo un indirizzo APIPA.

Iniziamo quindi a vedere i risultati ottenuti grazie a NASPT:

dai quali screenshots possiamo rapidamente dedurre che la velocità in scrittura di questa unità di rete s’attesta sui 27 MBps mentre in lettura stiamo sui 41 MBps con picchi medi, rispettivamente, di 27.88 MBps e 41.46 MBps.
Considerando un utilizzo domestico, quindi cartella di rete, streaming di contenuti e spazio condivisibile su internet possiamo affermare che tale disco riesce a soddisfare le necessità d’uso della stragrande maggioranza degli utenti.
Non riuscirà a saturare la connessione Gigabit, è vero, tuttavia in caso di carico medio riuscirà ad essere all’altezza delle aspettative.

Continuiamo comunque a testare l’unità con LAN Test e otteniamo:

valori ottenuti variando la dimensione del pacchetto di dati trasferito e registriamo una nuova accoppiata di picchi, pari a 26 MBps e 34 MBps sempre considerando scrittura e lettura.
Come ribadito nel video linkato sopra siamo circa sulla metà del potenziale sfruttabile da una Gigabit.

Conclusioni

Dopo aver usato questo disco in diversi ambiti, lo ritengo più che perfetto per un uso domestico tradizionale.
Come indicato sopra è in grado di avere opzioni anche avanzate, la configurabilità software è degna di nota poichè ha davvero pochissime lacune.
Interessante la funzione MediaServer e l’opzione BitTorrent attivabili a piacere.

Questo disco non si può configurare come unità NAS professionale, gli manca il RAID, tuttavia è dotato di supporto a Windows, Mac, FTP nonchè dotato di funzionalità WebAccess che gli garantisce la possibilità di essere interfacciabile con iOS e/o Android.
Geniale quindi, perchè si crea, in modo molto semplice, una sorta di personal cloud.

Aspetti negativi gravi non ce ne sono, peccato solo che non riesca ad essere un pochino più prestante in caso di connessione ethernet, tuttavia è chiaro che essendo un entry level non si può pretendere troppo: risulta ottimamente bilanciato tra prezzo, dotazioni e spazio a bordo.
Viene dotato anche di software di backup incluso, semplice ma funzionale così da poterlo eventualmente sfruttare anche in piccoli uffici.

In caso di necessità avanzate è compatibile con ATIH 2012.

 

 

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